Sky, DTT e RAI

Sul Sole di oggi Mediaset dice che i Set Top Box HD sono 300mila, Sky aveva detto un milione l’altro ieri.

Tutta la diatriba parte dall’annuncio della chiavetta USB che si inserisce sui decoder HD permettendo di ricevere il digitale terrestre.

Io dico 500mila. Chi offre di più ?

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Apple e l’inarrestabile iPhone

Fa impressione vedere come il business dell’iPhone in poco tempo abbia quasi raggiunto tutto il giro d’affari dell’iPod + iTunes. I dati del terzo trimestre Apple sono stati molto buoni

iPhone 2,3 miliardi di dollari (prodotti e servizi): +185%. 7 milioni di iPhone commercializzati nell’ultimo trimestre. In Italia sono scarseggiati negli ultimi mesi, con liste d’attesa anche abbastanza lunghe. Quanti ce ne saranno oggi da noi ? A me risulta più di un milione, ma non ho dati ufficiali.

iPod 1,5 miliardi di dollari: -8%

iTunes 1 mld $: +22% (in Italia mi risultano pochi milioni di euro di giro d’affari ma non ho gli ultimi dati aggiornati)

Una questione per me ancora aperta è se iTunes ha mostrato il nuovo modello di business della musica. A mio parere ancora no. Nel senso che fino a quando iTunes è in pari e tutto l’utile proviene dalla vendita di iPod e iPhone significa che l’industria musicale non ha ancora trovato un modello di business sostenibile.

E’ chiaro che fino a quando non si creerà una piattaforma unica per la gestione dei pagamenti, Apple avrà mano libera sul mercato.

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Mediaset ed il progetto Web TV (Cube?)

Le notizie sull’entrata di Mediaset nel mondo dei set top box IP/DTT continuano a fioccare sempre più fitte.

Longo sul Sole l’altro ieri ma soprattutto oggi Carli, con l’articolo sulla Repubblica che online non è completo mi sembra, raccontano i preparativi per lo sbarco dei servizi Vod via banda larga di Mediaset. E’ citata Accenture come punto di riferimento per la sviluppo del progetto ed è più volte ribadito che Mediaset ha provato a fare accordi con gli operatori ma poi ha preferito andare da sola per potersi gestire il progetto da sola. Questo non significa che non dovrà spendere per fare la content delivery, ma che semplicemente non ha fatto un accordo con i vari Telecom, Fastweb, Wind ecc per gestire la qualità del servizio video verso i rispettivi abbonati banda larga. La consegna di un contenuto video non è cosa da poco, soprattutto se iniziano ad esserci numeri importanti (come migliaia di utilizzatori) e si vuole mantenere una qualità decente.

Qui un rapporto sui migliori content delivery network di Yankee Group

Per avere un’idea ecco i costi di delivery video:

09-CDNcosti

Ovviamente sono prezzi per chi ha un traffico elevato, si deve leggere in questo modo: nel primo trimestre 2009 pagavo da 45 a 52 cent per ogni GB di video consegnati all’utente, tenendo conto che consumo almeno 50 TB in un mese.

Offrire il video sul televisore attraverso la rete IP è l’unico modo per poter ottenere dei servizi VOD per Mediaset dato che con il DTT questo non è possibile (se non per modalità pay per view).

Vedremo se Mediaset sarà in grado di convincere il mercato di massa a comprarsi l’ennesimo set top box e come/quali contenuti riscira ad offrire. Fastweb soffrì molto della mancanza di contenuti distribuibili su IP, mancavano i diritti; ne è passato di tempo ma alcune difficoltà sono rimaste su questo aspetto.

Argomento lungo, da approfondire ma ho poco tempo.

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Sky buca la notizia: DTT sul suo decoder

E’ tutto il giorno che quando parlo con addetto ai lavori, amici e colleghi mi chiedono della chiavetta DTT da mettere sul decoder di Sky o della TV Full HD a rate che offrono.

Tutto nasce (per quel che mi ha detto chi mi ha chiamato) da un articolo sul Corriere che parla di queste novità Sky (ed altre) ma sul loro sito non ce n’è traccia ( oppure è tutto nascosto a regola d’arte). Mi chiedo in quanti siano andati a cercare la conferma delle notizie ed erano interessati all’offerta ma non hanno trovato alcun riscostro da Sky.

L’articolo è uscito troppo presto o Sky è in ritardo ? In ogni caso un bel pasticcio.

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Contenuti online e modelli di business

Negli ultimi giorni ci sono stati due diversi convegni (a Roma e a Milano e ogi c’era anche LibrInnovando ma non sono riuscito a muovermi) sui contenuti digitali ed il problema della loro valorizzazione online.

Sembra che manchino ancora le idee e la chiarezza di visione sull’evoluzione dei contenuti digitali. Ce la si prende con Google, si pensa di far prelevare a chi offre le connessioni una tassa sui contenuti, ma poche proposte concrete per poter afruttare i nuovi media per vendere i propri contenuti.

Forse sono un po’ insofferente, ma queste argomentazioni mi sembrano andare avanti da troppo tempo, ci vuole chiarezza. Si prenda una strada che abbia un senso e si vada avanti.

Le modalità di monetizzazione dei contenuti si stanno sviluppando in un modo o nell’altro, e chi perde tempo a parlare senza sapere e sparare frasi senza senso su modelli irrealizzabili dovrebbe fermarsi e ragionare.

Per esempio, perché non pensare ad una modalità di gestione dei micropagamenti, il primo novembre parte (dovrebbe) la nuova direttiva europea (Payment Service Directive) e non mi risulta che in Italia ci sia qualcuno del mondo dei contenuti che si stia muovendo (e magari ogni tanto può essere utile unirsi) in modo strutturato per valutare come sviluppare una piattaforma di pagamenti condivisa e accettata.

Saremo costretti ad appoggiarci tutti su iTunes, Paypal & C. ? Non ci sono soluzioni alternative ?

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Internet ruba spazio alla TV ?

E’ ormai qualche anno che si parla di questo argomento, ma alla fine non sembra che questo succeda.

Anche nell’ultimo rapporto Nielsen sugli Stati Uniti, emerge che la TV continua per la sua strada mantenendo degli ottimi livelli di audience.

Monthly Time Spent in Hours:Minutes Per User 2+
Activity 2Q 09 1Q 09 2Q 08 % Diff Yr to Yr
(2Q 09 to 2Q 08)
Absolute Diff Yr to Yr
(2Q 09 to 2Q 08)
Watching TV in the home* 141:03 153:27 139:00 1.5% 2:02
Watching Timeshifted TV* 7:16 8:13 6:05 19.5% 1:11
Using the Internet** 26:15 29:15 26:29 -0.9% 0:14
Watching Video on Internet** 3:11 3:00 2:12 45.5% 0:59
Mobile Subscribers Watching Video on a Mobile Phone^ 3:15 3:37 3:37 -10.0% 0:22
Source: The Nielsen Company

Quindi sembrerebbe che semplicemente che la pubblicità, come è sempre accaduto, segue l’andamento dei cicli economici; vediamo se con la ripresa del prossimo anno (se ci sarà) come si comporterà.

Internet ad oggi rappresenta soprattutto un problema per gli editori cartacei: se non ci si è creati un nocciolo duro di lettori attraverso una pubblicazione di qualità è dura, non si può combattere Internet che con l’approfondimento, l’informazione verticale e soprattutto di altissima qualità.

Per la TV i tempi saranno più lunghi ed il punto centrale sarà l’evoluzione della TV Internet  Enabled. I widget per i televisori sono una realtà dietro l’angolo per il mercato di massa.

Negli Stati Uniti chi ha la TV via cavo o IPTV inizia a vedere la gara dei fornitori ad inserire widget sui set top box per far accedere a servizi Internet (vedere il servizio Fios). Oltre al fatto che iniziano ad essere offerti anche servizi a 100 Mb, ma con prezzi abbastanza elevati. Se ho Hulu sulla televisione e sul PC dove preferisco vedere i contenuti video ? Non mi sembra ci siano dubbi (a parte per qualche amico di mia conoscenza che ha lo schermo del PC molto più ampio di quello della TV).

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Consolidamento mercato TLC

La fusione delle attività di telefonia mobile di France Telecom e Deutsche Telecom nel Regno Unito segna l’inizio di un processo di consolidamento ?

Senza dubbio il mercato europeo non è più la gazzella di una volta e i margini, sebbene sempre ottimi, si andranno riducendo. La nuova linfa al mercato mobile è l’accesso ad Internet, ma questo richiede anche investimenti di un certo rilievo con revenue non così eclatanti. Le stazioni radio degli operatori mobili con il maggiore traffico dovranno essere collegate in fibra, cosa che oggi non accade così spesso.

Negli Stati Uniti, dove la navigazione da cellulare è molto richiesta, ci sono 200mila siti di cui solo il 10% è collegato alla rete in fibra. In Italia la situazione dovrebbe essere migliore (devo andarmi a rivedere se ci sono dati) ma è chiaro che se domani una bella fetta degli utenti mobili si collegasse ad Internet ci sarebbero dei problemi.

Questa estate finalmente gli operatori italiani hanno fatto i loro annunci di condivisione dei siti per piazzare le antenne. Questo permetterà di risparmiare a tutti, compresi noi utenti che ci risparmieremo qualche pilone sul territorio.

E di Tre che ne sarà, le voci di spezzatino che fine hanno fatto ? Se veramente sarà venduta cosa accadrà a quelli che hanno sottoscritto i suoi contratti molto convenienti ? Nel Regno Unito ha l’8% del mercato ed è l’operatore più piccolo; in Italia ha meno di 9 milioni di abbonati.

Per tornare al Regno Unito, è chiaramente uno dei mercati più sviluppati con molti operatori e ancora di più MVNO e quindi è normale che un po di consolidamento ci sia dopo tanti anni di saturazione. Curioso vedere che Virgin Mobile – forse il primo MVNO che fa utili da diversi anni – utilizza Deutsche Tel. in UK e France Tel. in Francia.

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Gioco digitale comprata da BWIN ?

Sembra proprio che Gioco Digitale venga comprata da BWIN.

Le voce ha spinto BWIN a rilasciare un comunicato dove si confermano le trattative avanzate ma anche che non è conclusa la trattativa.

Si parla di acquisto del 100% di gioco digitale per una cifra intorno ai 95 milioni di euro (dice Agicos) ma leggo via Forbes che il 10% è stato comprato per poco più di 2 milioni di euro poco tempo fa e quindi non mi tornano i conti.

Nei primi sette mesi dell’anno Gioco Digitale ha raccolto 340 milioni di euro con il suo poker online.

Il mercato del betting / skill games online è stato uno dei più vivaci dell’ultimo anno (poker lanciato a settembre 2008).

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