Telefonica si compra Jajah

Interessante l’acquisizione di Jajah da parte di Telefonica. Non succede tutti i giorni di vedere un telco operator che si compra un servizio Voip. Certo non è un’acquisizione stratosferica, solo 145 milioni di euro, ma comunque significativa.

Si dice che ci fossero Cisco e Microsoft interessate.

Oggi l’annuncio e già il logo di Telefonica sul sito.

09Jajah

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Cubo di Telecom Italia

Ieri alle 17 è stato presentato il cubo di Telecom.

Avendolo visto qualche settimana fa posso dire che si tratta di un set top box molto interessante che che permette di:

  • avere un computer (linux) che offre funzionalità Internet/multimedia al proprio televisore tradizionale
  • accedere a contenuti video su internet, tipo YouTube (quindi ha un browser con flash) e altri canali, soprattutto interessante per chi vuole vedersi contenuti video in inglese
  • leggere file della propria library di contenuti (500 GB di disco fisso),  da storage usb collegato e anche da PC
  • è Aperto: nel senso che non si accede ad un walled garden di Telecom Italia (e quest non è poco)
  • accede ad una library VOD anche con contenuti HD
  • è componibile attraverso widget TV (vai a vedere i widget TV di Yahoo)

Il costo di 199 euro non è male. Se poi sarà possibile aggiungerci funzionalità PVR è davvero un ottimo prodotto.

Porte:

  • HDMI 1.3
  • Video Components
  • Video Composito
  • Audio analogico
  • Ethernet 10/100 BASE-T
  • 2 x USB 2.0
  • SD Card
  • Connessione Wireless 802.11 b/g/n
  • Bluetooth
  • Ricevitore IR integrato per telecomando CuboVision

Chiaramente Telecom Italia spera due cose:

  1. che si diffonda presso tutti gli utenti avanzati italiani (mercato potenziale 2 milioni sugli oltre 12 milioni di accessi BB) e questo è anche il motivo del prezzo abbastanza basso… quindi non ci troviamo di fronte ad un modello alla Apple, qui non si fanno soldi con la vendita dell’hardware
  2. che le persone, piano piano, si abituino al VOD e magari acquistino contenuti. E’ sotto gli occhi di tutti che il mercato della distribuzione home video è in difficoltà (andate a vedervi l’evoluzione dei risultati di blockbuster degli ultimi anni). Anche Mediaset ha lanciato il suo set top box che scarica via etere una serie di contenuti sull’hard disk locale. Se il piano funziona Telecom avrà il controllo dell’EPG di un nutrito numero di utenti e i content provider vorranno esserci

Adesso vediamo se riescono a far capire alla massa di cosa si tratta; ci sono migliaia di utenti fastweb che utilizzano la funzionalità mediacenter per vedere i contenuti presenti sul proprio PC sulla TV in salotto ma ci hanno messo molto tempo a capire cosa significhi mediacenter e la difficoltà tecnologica per utilizzare il tutto non è proprio per dummies.

Ho dimenticato senza dubbio qualcosa, ma è già suffciente così. Sembra che Telecom Italia l’abbia fatta giusta stavolta.

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Pagamenti con carta di credito su iPhone

Nel giro di una settimana ci sono stati due annunci sui pagamenti con carta di credito attraverso l’iPhone.

Tutti e due permettono di “strisciare” la carta con un iPhone.09squareup

La soluzione di Square è molto curiosa…utilizza il connettore delle cuffie per aggiungere il lettore, mi chiedo quanto sia affidabile nel tempo, senza dubbio molto agile.

Invece con quella di Verifone si inserisce una “mutanda” al l’iPhone.

In entrambi i casi ci sono problemi di affidabilità (connessioni dati mobili) e di fiducia dell’acquirente (mi fido di strisciare la mia carta su un aggeggio che potrebbe salvarsi i dati?)

09Verifone

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Rapporto PIL/Banda Larga

Poco tempo fa, il Presidente della FCC ha parlato della necessità di un piano banda larga per gli Stati Uniti – che sarà lanciato entro febbraio 2010 – per eliminare il digital divide.

La motivazione è semplice: incrementare la penetrazione della banda larga del 10% significa aumentare il PIL di oltre l’uno per cento.

Documento FCC-BB e PIL -DOC-294847A1

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Una volta che clicco su una pubblicità…

Devo dire che per me la pubblicità online è più esposizione che interazione. Non clicco spesso sui banner o altro.

samsungadv

Oggi l’ho fatto… e mi è venuto fuori un bell’ errore…

samsungerror

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Carte di credito contactless: paypass

Nel 2007 ci furono i primi annunci di sperimentazione con diversi attori sul mercato retail.

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere l’annuncio all’Esselunga che invita a chiedere a Banca Intesa una Mastercard paypass che permette di pagare senza digitare pin o firmare. Rappresenta cioè una soluzione per eliminare la moneta, per i micropagamenti che utilizza una tecnologia contactless.

Il limite di spesa è 25 euro. Sono andato a cercare qualche informazione in giro ma sembra che nessuno ne sappia molto…

Due problemi per il suo sviluppo: se ho capito bene non avviene il check via remoto ad transazione, quindi il merchant si accorge solo a fine giornata (magari si fa due volte al giorno ?) se gli hanno rifilato moneta elettronica falsa ma forse ci vorrà un po’ prima che si organizzino con carte fasulle. L’altro problema è che bisogna cambiare i pos e non è un processo veloce.

La moneta è comunque un costo non indifferente sia per le banche che per i merchant, vedremo se anche in questo caso l’Italia rimarrà indietro una decina d’anni rispetto agli altri Paesi come è stato (anzi è ancora) per le carte di credito.

Adesso c’è in giro anche il comunicato stampa di IntesaSanPaolo

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Pubblicità su mobile, i tempi cambiano, in meglio

La pubblicità sui cellulari è stato sempre un mercato in fremito, ogni anno era quello buono ma non ho mai visto grandi cifre. Alla fine, in Italia poche decine di milioni di euro al suo massimo splendore.

Il fatto che Google stia investendo pesantemente potrebbe cambiare veramente la situazione ? L’acquisto di AdMob è chiaramente un segnale forte, anche perché è un’acquisizione da 750 milioni di dollari per un’azienda che ha ricevuto funding di circa 50 milioni. Mentre l’advertising online ha sentito la crisi (solo il search va abbastanza bene, il resto è fermo, almeno in Italia), AdMob nel 2009 dovrebbe raddoppiare le vendite.

La crescita del traffico mobile sulla scia del successo di iPhone è abbastanza evidente. Sul sito di AdMob ci sono diverse analisi dell’evoluzione del traffico e adv su mobile.

Ci sono problemi di quota di mercato ? Antitrust ? Non ho visto commenti da parte statunitense…devo chiedere un po’

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Poker: è tempo di Skin

Sembra che ormai siano maturati i tempi per la diffusione delle skin di gioco in Italia e vi sono già alcuni importanti esempi di aziende con brand prestigiosi che hanno deciso di lanciarsi nel mercato.

Ma che cosa è una skin? È una modalità evoluta di affiliazione che consente all’affiliato di agire in primo piano nel mercato del gioco con un sito dedicato che propone pagine embedded nel sito del concessionario oppure una personalizzazione ad hoc del client di gioco come nel caso del poker.

Ciò consente al titolare della skin il pieno controllo e la titolarità del cliente sul quale può esercitare delle azioni di marketing in linea con le proprie strategie di mercato e di posizionamento del brand.

Il modello di business generalmente applicato è basato su Revenue Sharing oscillante tra il 25% ed il 50% in ragione del volume mensile generato.

Tra i casi più noti di questa modalità di affiliazione i più rilevanti sono ad esempio Virgin Poker o Smash Poker il primo in partnership con Cogetech il secondo con Giocodigitale, ma ve ne sono altri, forse meno noti al grande pubblico, come Poker Subito pensato per gli utenti Mac ed effettuato con BIG e l’ultimo arrivato The Poker Suite (come vedete su dominio .com) licenziato da Fueps, cioè DADA, a PartyPoker.

Come è evidente al momento si sta prediligendo il Poker ma presto si offriranno anche gli altri Skill Games, Superenalotto ed i Gratta & Vinci. La ragione principale di tale orientamento è dovuta al fatto che si tratta di tutta una serie di giochi che a differenza del Betting non comportano la gestione del rischio e consentono al titolare della skin di concentrarsi esclusivamente sul marketing.

Staremo a guardare se queste skin avranno successo o meno, nel frattempo se ne annunciano diverse pronte a partire. È certo però che un elemento di successo è rappresentato dalla forza brand che può consentire di abbattere il costo di acquisizione dei nuovi clienti e di fidelizzarli più velocemente.

Questo è un comunque un tema che vogliamo approfondire e sul quale ritorneremo in futuro.

Piero Itta

PS. amico e collega che ho invitato a scrivere, marco pizzo

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