Francia, TF1 offre SetTopBox per il VOD e France Telecom eBook

TF1, il broadcaster francese, ha messo sul mercato un set top box che permette di accedere al suo portale di video on demand dal televisore. E’ come se Mediaset mettesse in vendita un set top box per far comprare e vedere contenuti di Rivideo sulla TV.
Anche se in realtà mi sembra di aver capito che è la società Cezzer che lo ha sviluppato facendo un accordo con TF1, non mi è chiaro quanto sia stata spinta dal broadcaster la concezione del prodotto (www.cezzer.com)
E’ chiaro che TF1 è un po’ più avanti in questo percorso di utilizzare Internet come library a disposizione degli utenti, il VOD in Francia funziona e TF1 ha 450mila utenti unici che hanno acquistato nel 2007 oltre 8 milioni di video.

La library è composta da oltre 3000 titoli, che sono quelli accessibili via web sul portale TF1 Vision. Il servizio ha il difetto di essere basato sul download e non sullo streaming immediato, questo per me lo rende già un prodotto destinato all’oblio… il comunicato afferma che il video prescelto sarà visibile entro 24 ore… buona notte.

Invece, France Telecom poco tempo fa ha annunciato un device – un simil Kindle di Amazon – per poter accedere ai maggiori quotidiani francesi in movimento, infatti il giornale si appoggia alla rete 3G dell’operatore oppure ad una connessione WiFi; si chiama Read&Go.

Inizialmente, i giornali consultabili sono: Le Monde, Le Parisien, Les Echos, L’Equipe e Télérama; sono presenti, già precaricati una trentina di libri.


La memoria del device è da un GB che permette di avere allo stesso tempo 200 giornali caricati.

La particolarità è la presenza della pubblicità, che potrebbe rappresentare il modello di distribuzione futuro dei contenuti. Infatti, in molti settori si chiedono come fare per raggiungere l’utenza in mobilità con servizi e contenuti finanziati dalla pubblicità. E’ chiaro che si tratta di un esperimento ed è attualmente in beta test con utenza amica e con quelli che si sono registrati sul sito della web TV di France Telecom dedicata all’innovazione www.orange-innovation.tv

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Contenuti online: PS3, XBOX, Amazon, iTunes e Netflix

C’è l’assalto alla diligenza dei contenuti online. In questo ultima settimana gli annunci sono stati numerosi e fanno capire la fame di trovare il modello vincente e aggredire Apple sul video dove non ha ancora la leadership come nella musica. iTunes infatti per migliorare il suo servizio ha avviato il noleggio, che si va ad aggiungere alla vendita di contenuti.

Sony ha lanciato questa settimana il servizio di contenuti video da PS3 negli Stati Uniti. Quindi la Playstation attaccata ad Internet permetterà di acquistare film, telefilm, documentari e altro.

Gli accordi con i fornitori di contenuti sono la chiave di questi servizi, Sony ha in catalogo MGM, Lionsgate, Warner, Disney and Paramount; ci sono circa 1200 programmi televisivi e 300 film. Non moltissimi ma è chiaramente all’inizio.
Ci sono anche contenuti in alta definizione ed i prezzi sono di 2 dollari per i programmi TV e 3 dollari per i film a noleggio.

Sony è a sua volta produttrice e quindi già con un suo catalogo; chissà se questo è un vantaggio o uno svantaggio quando deve trattare con i concorrenti per l’acquisto dei diritti.

All’inizio del 2009, il servizio arriverà anche nel Regno Unito.

Microsoft invece questo servizio ce l’ha in ballo da un po’ di tempo e per incrementare l’offerta di contenuti ha fatto un accordo con Netflix, che è un simil Blockbuster che spedisce via posta i DVD negli Stati Uniti ed ha affossato proprio Blockbuster, per accedere alla sua crescente library di contenuti online. Allo stesso tempo Netflix in maggio ha lanciato un proprio set top box (accordo con il fornitore Roku) al costo di 99$ permette di accedere ai film senza sovrapprezzo per gli abbonati al servizio tradizionale. Il modello di Netflix è un po’ particolare, praticamente ti fanno pagare non per quanti DVD noleggi ma per quanti ne puoi avere contemporaneamente a casa; pago il mio canone, 19 dollari mi sembra, e posso avere fino a 3 DVD insieme, appena glieli rispedisco posso averne altri 3. Anche con la XBOX non si dovrà pagare nulla in più se già abbonati di Netflix e la library di Netflix è di 10mila titoli, non male.

Sempre in questi giorni, Amazon ha avviato il servizio di streaming video che si aggiunge a quello di download. Quest’ultimo non ha avuto grande successo, ma d’altra parte obbligare gli utenti a scaricare un software per acquistare film è diverso da andare su un sito web e vedere in streaming all’istante e senza problemi di compatibilità DRM fra MAC e PC. L’immediatezza è una necessità per un utente ed è uno dei punti di forza di Apple, assieme alla semplicità ed al brand.

Mentre sulla musica, Apple ha ormai messo un fosso bello ampio fra lei ed i concorrenti, sul video c’è il televisore di mezzo (o meglio il PC e poi la TV) e quindi è più difficile avere il controllo di questo mercato.

Le console sono lo strumento più efficace per vendere contenuti video. Semplicità, familiarità e sono già sulla TV. Amazon infatti aveva fatto l’accordo con TIVO (uno dei leader nei PVR in USA) perché sperava di saltare a piè pari sulla TV ed anche in questo caso (il nuovo servizio di streaming) è stato annunciato l’accordo per fare arrivare sui televisori Sony equipaggiati con accesso ad Internet, il nuovo servizio di Amazon. Ma la battaglia, oltre che per arrivare sul televisore, è anche sull’ampiezza della library e il nuovo servizi di Amazon dichiara 40mila titoli.

Insomma, negli Stati Uniti la lotta per vendere contenuti video si è infiammata, chiaramente in Europa (escluso UK) i tempi, le modalità e player di riferimento saranno differenti, ma soprattutto non sembra ci possa essere tutta questa concorrenza come oltre oceano.

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La sicurezza online, non per la banca, per il gioco

Alcune banche hanno iniziato ad adottare i token per l’autenticazione online dei propri clienti. Non tutti gli utenti lo considerano un vantaggio, è un impegno eccessivo aver sempre a portata di mano il generatore di numeri ? Direi di no ed il grado di sicurezza aggiuntivo è molto utile ed efficace.

World of Warcraft è il gioco multiplayer online più famoso al mondo, con oltre 9 milioni di abbonati. Sembra che ci siano molti più casi di dati di accesso rubati da World of Warcraft che di conti correnti bancari. I giocatori un giorno non riescono più ad accedere al proprio account e si ritrovano la banca con oro e ricchezze accumulate (in termini di armi, gemme e altro) svuotata. Per questo motivo, da poco tempo anche i giocatori di WOW possono avere una chiavetta di sicurezza.

Gli ordini di questi token sono andati esauriti in poco tempo sul sito della Blizzard (che è lo sviluppatore del gioco). Il valore del proprio account è molto elevato per un giocatore che magari è da anni che accumula materiali e denaro per i propri eroi/alter ego online.

Invece, chi ruba gli account rivende per pochi dollari quello che ha razziato a giocatori che vogliono con dollari reali far diventare il proprio guerriero o mago più forte in meno tempo del necessario.


I siti che vendono pezzi d’oro del gioco in cambio di dollari reali sono migliaia in rete. Basta scrivere “wow gold” sul motore di ricerca per vedersi una miriade di mercati di valuta virtuale in cambio di euro o dollari.

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Lively: Second life secondo Google

E’ online il mondo virtuale di Google. Sapevo che stavano facendo qualcosa ma mi aspettavo un progetto diverso e maggiormente integrato con gli altri servizi riproducendo il mondo reale. Invece, puntano ad offrire uno spazio 3D a chi è già coinvolto in social networking come Facebook o MySpace (col primo è già integrato, col secondo a breve) facendogli realizzare ambienti.

Da leggere la divertente – come spesso accade – opinione di The Register al riguardo… che condivido. Già il titolo è tutto un programma….:”Google penetrates fake sex world with Lively

PS: il client funziona solo con Windows per ora

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iPhone: in UK la nuova versione è esaurita

Leggo sul Guardian: “The new phone was made available for pre-order on the O2 website at 8am this morning. The site crashed within the first hour due to the volume of traffic, and by this afternoon O2 said it had run out of pre-order stock.”
I tentativi di pronotazione via web (aperte ieri alle 8 del mattino ) hanno fatto cadere i server.

Mentre in UK c’è stato molto fermento per l’uscita dell’iPHone nuovo, mi sembra che qui da noi le cose siano molto calme… soprattutto lato operatori non vedo iniziative per stimolare l’appetito dei consumatori…ma questa è solo una mia impressione e in effetti in queste settimane sono poco attento. Sul sito di TIM è leggermente più in evidenza rispetto a quello Vodafone. Poi per ribilanciare le cose, TIM non ti dice nulla e ti invita ad andare in un negozio o lasciare i tuoi dati, invece Vodafone mostra già le offerte business e consumer.

Vodafone offerta business: “La sottoscrizione dell’offerta completa Vodafone MioBusiness Tutto per iPhone prevede un canone mensile di 180 euro” e comprende 2000minuti voce, 1000 sms e 1GB di traffico dati al mese. Se invece voglio tenermi il mio contratto attuale devo aggiungere 30 euro al mese per avere 1GB di traffico dati.

Per il consumer

C’è anche una modalità per aggiungere il traffico dati al prorio profilo tariffario attuale (se mi voglio mantenere il mio piano attuale e mi compro l’iPhone): pagando 10 euro in più al mese (o 12 per le ricaricabili) ho la possibilità di utilizzare 600MB di traffico mensile.

Ovviamente quando si superano le soglie di traffico i costi cambiano e sono 3 euro per 150MB di traffico aggiuntivo, non drammatico e comunque più basso rispetto ai costi della navigazione da cellulare di poco tempo fa.

Venerdì vedremo se ci saranno le file per l’acquisto, ne conosco già tanti che non vedono l’ora…

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Calcio e Social Networking

Mi sembrava proprio strano che non si fosse ancora lanciato nessuno nel Social Networking calcistico. In effetti, si tratta di una community già pronta e solo da cogliere.

La prima domanda che mi sono fatto quando ho visto qualche settimana fa – in occasione degli europei -  la nascita di questo social networking è stata: ma come mai non l’ha fatta un italiano, o almeno un europeo…. o dei brasiliani…beh il progetto è stato realizzato in israele (anche se in realtà ho poi scoperto che è partito da Londra il progetto).

Gli esperti di calcio mi dicono sia molto divertente (mi fido di te luciano). Le mie competenze calcistiche è meglio lasciarle perdere e quindi ho solo potuto notare la semplicità e le modalità interessanti di coinvolgimento della community.

Attualmente, il sito è in inglese, spagnolo e tedesco; ci sono solo 3 gruppi italiani: i fan della Roma, dell’Inter e di Kaka…

Ho visto una sessantina di italiani registrati e in totale sono circa 3000.

Siamo solo all’inizio, vediamo se riuscirà a prendere piede; resta il fatto che dare spazio online a community già esistenti sia la soluzione più facile per creare qualcosa di interessante. Al contrario, cercare di creare una community che non esiste nella realtà è una forzatura ed è molto dispendiosa in termini di mezzi da mettere in campo.

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France Telecom: da oggi parte l’offerta sul satellite

Orange da oggi offre un boquet sul satellite, ovviamente in Francia. L’annuncio era stato fatto a maggio, indicando il satellite come la miglior soluzione per coprire tutto il territorio laddove sia più difficile far arrivare una connessione a banda larga. E’ risaputo che in Francia la popolazione è concentrata in alcune aree e al di fuori di quelle è molto meglio far arrivare il segnale televisivo dal cielo invece che dal cavo; almeno France Telecom la giustifica così.

In questo modo, nelle zone dove arriva solo il 512K non dovrà fare upgrade di rete per portare la TV, i clienti possono richiedere l’offerta triple play e a seconda della posizione geografica e delle infrastrutture disponibili, l’operatore offrirà i servizi video dal satellite o con la banda larga. Potrà anche offrire banda in download per sopperire alle carenze di rete.

In Francia i prezzi del triple play sono allineati come prezzi- tutto a 29,90€ – ma è chiaro che da oggi ci saranno nuovi canali opzionali (in primis il calcio) che faranno parte dell’offerta.

La perplessità rimane: in tutti i Paesi europei (o quasi) due operatori satellitari non riescono a sopravvivere. In Francia c’è la forte Vivendi che un paio di anni fa si è comprato il concorrente indebitato (TPS), una storia già vista, perché se si è in due a dover comprare il calcio l’asta al rialzo manda in rovina una delle due piattaforme. France Telecom spenderà 200 milioni di euro a stagione per il calcio, fino al 2012.

FT offre 60 canali, oltre a quelli opzionali a pagamento per un totale di 200 canali disponibili. Il calcio costa 6 euro al mese.

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L’incertezza sul futuro della carta stampata

La raccolta pubblicitaria da parte dei quotidiani nei primi 3 mesi del 2008 è scesa dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2007. Non è un grosso tonfo ma comunque la situazione buona non è. I periodici hanno fatto registrate un +1,4%.

Leggevo ieri sul New York Times un articolo che parlava dei problemi della carta stampata e la situazione si fa sempre più dura per gli editori tradizionali. Negli USA sono due anni che c’è una discesa della raccolta e la situazione economica attuale non fa che peggiorare la situazione.
Nel 2007 la discesa è stata dell’8% e sembra che maggio sia sul 14%, questi si che sono dei tonfi belli e buoni.
Anche se Internet cresce a due cifre, la raccolta online rappresenta solo un 10% scarso del fatturato pubblicitario per gli editori.

La facilità e la varietà di informazioni online rende proprio difficile la vita alla carta stampata. Necessità di trasformarsi e di differenziarsi, ma come ? La qualità non basta evidentemente, ed a volte manca anche un po’ quella.

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