IPTV: articolo sul Corriere di oggi

Ho visto il titolo dell’articolo e mi sono ovviamente incuriosito. Non capita spesso di veder scrivere una doppia pagina piena sull’IPTV (oltretutto a pagina 10, non 40). Proprio oggi avevo già pensato alla chiusura dell’IPTV di Tiscali (che infatti nell’articolo non è citata come offerta presente sul mercato).

Purtroppo lo scopo dell’articolo proprio non l’ho capito. Viene presentata l’IPTV come una novità (in Italia c’è quasi da 10 anni) e come se ci fossero importanti sviluppo nel futuro prossimo ma non ve n’è traccia nell’articolo. E’ vero che IPTV e NetTV – la prima basata su Set Top Box e la seconda invece su browser – sono un nodo importante dello sviluppo del mercato dei contenuti/pubblicità ma sarebbe stato bello leggerne i veri motivi.

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Inoltre, nessun accenno al fatto che le console sono già una specie di IPTV, che i televisori di ultima generazione possono prevedere l’accesso ad Internet diretto, ecc..

Per curiosità sono andato sul sito del Corriere per leggere i commenti all’articolo: solo 5 commenti di qualche lettore deluso dai servizi di IPTV. Dopodiché è stata chiusa la possibilità di fare commenti…

Telecom Italia sembra comunque che non voglia mollare sull’IPTV, quindi vedremo cosa succederà nel 2009, anche perché (e questo è giustamente annotato nell’articolo) anche i broadcaster (sia Pay che tradizionali) si stanno muovendo e sono quelli che veramente potrebbero far smuovere il mercato in Italia. Sky non solo vende accessi broadband in UK ma ha anche un’offerta di contenuti da fruire via web.

link all’articolo sul corriere

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IPTV di Tiscali: chiude

Sul sito di Tiscali non si trova più nessun riferimento all’offerta IPTV di Tiscali e su tv.tiscali.it si parla di inconvenienti tecnici.

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In realtà, gli abbonati sono stati già avvisati che dal primo gennaio 2009 il servizio sarà soppresso:

Gentile Cliente,

desideriamo informarti che a seguito di una ridefinizione del portafoglio prodotti, l’erogazione dei canali di Tiscali TV sarà sospesa a partire dal 1° gennaio 2009. I canali trasmessi in digitale terrestre saranno fruibili tramite il decoder Tiscali fino al 15 gennaio 2009.

Tutti i canoni del servizio Tiscali TV del mese di dicembre e fino al 15 gennaio 2009 saranno erogati a titolo gratuito.

Nessuna variazione sarà apportata a tutti gli altri servizi Tiscali, che resteranno regolarmente attivi e non subiranno alcuna modifica di prezzo o prestazioni.

Restiamo a tua disposizione per eventuali chiarimenti, e, nel ringraziarti per la fiducia accordataci, cogliamo l’occasione per farti i nostri migliori auguri per le imminenti Festività.

Cordiali saluti,

Servizio Assistenza Clienti Tiscali

L’IPTV in Italia ha sempre sofferto a causa del suo posizionamento di fascia alta e per un’offerta della TV (sia generalista, sia pay) che non da molto spazio. Fastweb è da tempo che non dichiara più quanti siano gli utenti della sua IPTV e i concorrenti, Telecom Italia e Wind, non hanno certo brillato.

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Nuova organizzazione in Telecom Italia

Proprio un paio di giorni prima di Natale è uscito il comunicato sulla nuova organizzazione di Telecom Italia, oltre all’annuncio dei 28 Mbps sulla rete mobile per l’accesso dati.

Uno stralcio:

La direzione Domestic Market Operations, affidata a Oscar Cicchetti, sarà organizzata su tre macro aree:

• Consumer Market, affidata a Carlos Lambarri, che avrà la responsabilità della clientela consumer e si focalizzerà sull’aumento dell’uso dei servizi innovativi di rete da parte di individui e famiglie, sulla difesa delle quote di mercato nei servizi tradizionali e innovativi, nel fisso e nel mobile.

• Business Market, affidata a Pietro Labriola, che avrà la responsabilità della clientela business e centrerà la propria azione sulla promozione dell’uso delle tecnologie ICT da parte delle piccole e medie imprese e dei clienti SOHO puntando a difendere ed aumentare le quote di mercato nei servizi tradizionali e innovativi, nel fisso e nel mobile.

• Top Clients & Networked IT Services, affidata a Gianfilippo D’Agostino, avrà la responsabilità di accrescere il valore della base clienti Top, Large Account ed Enterprise affiancando le grandi aziende dell’industria e dei servizi, le banche e la pubblica amministrazione nella trasformazione dei processi di business.

Quindi non c’è più Nanni (clienti Top), è stato preso il direttore generale di Hansenet (la società tedesca acquistata da Fastweb tempo addietro) per l’area consumer. Inoltre, Mazzitelli (a capo di Sparkle) è stato messo a capo della funzione International Operations; Sparkle vende banda sul mercato B2B internazionale, va bene ma – se ho capito bene – sarà ceduta a breve.

Link al comunicato

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Terremoto a Milano

Alle 16.30 mi sono sentito un po’ vibrare e con me tutto vecchio palazzo … senza dubbio un terremoto… speriamo nulla di grave

Alle 16.42 sono andato sulla Repubblica e annunciava la scossa, il Corriere ci ha messo quasi un minuto ad essere raggiunto.

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L’Open Source ha bisogno dell’Open Marketing

Sono completamente d’accordo con Jeremiah (Web Strategy) che l’open source abbia bisogno di un po’ di open marketing.

E la devono smettere i puristi di non volersi sporcare le mani nel migliorare la comunicazione e a volte anche la user experience dei prodotti open source. In quest’ultimo ambito sono stati fatti passi da gigante.  Infatti, se penso alla prima volta che ho installato Linux (una slackware quando ancora Internet era una lumaca) mi viene da dire che in tanti progetti è stato capito come sia importante pensare all’utente (e anche questo è marketing ovviamente) e anche il marketing di alcuni progetti come Firefox è ormai consolidato… per tanti altri progetti non c’è nulla.

Come si potrebbe creare un circolo virtuoso di marketing per prodotti open source ? Se facessi marketing per un prodotto vorrei avere dei ritorni (economici diretti o indiretti). Un gruppo di lavoro centralizzato e coordinato oppure inventarsi un “adsense” del marketing open source ?

Quale modalità di condivisione dei risultati ?

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Joost spegne il client

da domani il client di Joost non funzionerà più, i contenuti si vedranno via browser.
Senza dubbio Babelgum, ma soprattutto Joost hanno pagato la difficoltà di accesso a contenuti e la complessità di gestire i diritti degli stessi per più Paesi, che rimane ancora un tabù

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Mobile gaming

Il cellulare è da sempre bistrattata come piattaforma di gaming.

Da un lato il gaming sembra molto amato (anche in Italia), dall’altro gli operatori non hanno investito abbastanza per creare una cultura del gioco (almeno in Italia), ed i costi/confusione hanno allontanato gli utenti.

In Italia, non c’è utente in grado di dire quanto gli costa comprare un gioco sul cellulare…

Per alcuni giochi sarebbe stato possibile creare una sorta di multiplayer e almeno classifiche condivise, ma nessun operatore mi sembra che abbia preso in mano la cosa.

Con l’iPhone ci sono esempi di “asynchronous massively multiplayer online gaming” che stanno facendo parlare parecchio.

Infine, l’iPhone sembra destinato a diventare una macchina da gioco… basta vedere le tipologie di software acquistate per vedere che il gaming è al primo posto.

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Link all’articolo su O’Reilly Radar

Qualche mese fa erano uscite delle previsioni di crescita del mercato mondiale del gaming mobile. Interessante vedere la crescita di quelli basati sul modello advertising anche se non sarà comunque il modello prevalente.

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Open IPTV o come la vogliamo chiamare…

Piano piano stanno prendendo forma diversi progetti di IPTV aperta o quasi. Non si tratta di evoluzione dell’offerta degli operatori di telecomunicazioni ma più che altro il desiderio di broadcaster e content provider di portare contenuti VOD sulla televisione.

Negli Stati Uniti i set top box per accedere a contenuti via Internet sulla TV stanno moltiplicandosi – vedi Netflix, Blockbuster, Tivo -  e sono già negli scaffali, ma queste sono tutte con walled garden.

In Europa ci sono diverse iniziative ma ancora quasi nulla disponibile.

Nel Regno Unito BBC, ITV e BT si sono uniti per creare un set top box che porterà sulla TV contenuti provenienti da diversi mondi e sarà (se ho capito bene) anche aperto a soluzioni come Joost e Babelgum. Nell’idea e per non far arrabbiare OFCOM (il regolatore) dovrebbe essere quindi in grado di funzionare come un feed RSS. Se ho dei contenuti da offrire mi creo un widget che permette al mio set top box di accedere alla mia library.

Questi nuovi STB che si vanno delineando hanno tutti ovviamente anche il digitale terrestre e magari anche funzioni PVR.

Il progetto italiano Reeplay.it ne metterà uno completamente aperto sul mercato entro gennaio o giù di li (o almeno così ha detto Quinta). Queste le caratteristiche:

  • Doppio tuner DTT
  • Client reeplay.it
  • PVR 160GB
  • Client videocall
  • Podcasting (http, ftp, bittorrent; miro; last.fm; youtube)
  • Streaming da PC con UPnP o upload con HTTP e FTP
  • Outputs: Hdmi, SCART Composite video, Analog audio, Optical Spdif
  • Expansions: 2xUSB 2.0
  • Network: RJ45 Ethernet 10/100, Wi-Fi b/g/n with optional USB accessory
  • Antenna: dual DVB-T tuner with pass-through
  • Stream/file formats: MP4-MOV, AVI, ASF-WMV, MP3, MPEG-TS, MPEG-PS
  • Video codecs: MPEG-2, H.264, WM9, DIVX, XVID
  • Audio codecs: MP2, MP3, AAC, AAC-HE, WMA
  • Available runtime for applications: Javascript 1.5 (with HTML 4, XHTML 1.0, CSS 2, XHR)

Ci sono anche broadcaster in Italia che stanno pensando al proprio set top box… sarà interessante vedere cosa succede…

Tipicamente, dato che si tratta di un mercato di nicchia (per ora), il modello aperto (se costa molto poco) sarà adottato dagli innovatori (pochi ed esigenti), per poi lasciare spazio a quelli dei player muscolosi appena la gente ha capito di cosa si tratta, si definisce uno standard (nel senso che la gente parlando non ci mette 5 minuti solo a capire di che cosa si stia discutendo) e si industrializza il tutto…o no ?

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