Archive for the 'Pubblicità' Category

Pubblicità online in Italia

Si moltiplicano gli annunci ed i dati di fine anno per la pubblicità online, sia per l’Italia che per gli altri Paesi. Per ora guardiamo al nostro Paese, nei prossimi giorni darò un’occhiata a quelli internazionali.

Ho trovato questi dati su DailyNet che mostrano la composizione della pubblicità online per i primi nove mesi del 2007. I dati sono dell’Osservatorio FCP Assointernet / IAB

Adv ITA 3q07

Nelle “Altre tipologie” ci sono le cosiddette attività legate agli eventi online (esempio tipico è MySpace).

Durante lo IAB Forum è stato dichiarato che il mercato pubblicitario online complessivo quest’anno arriverà a 665 milioni di euro – se ho capito bene inclusi display, classified e search adv – mentre in questi dati mensili non si arriva a 200milioni e quindi stiamo parlando solo del display/email/sms.

Ad occhio e croce, a fine anno avremo: i classified dovrebbero superare i 150 milioni, il display a quasi 300 milioni e quello che rimane per arrivare a 665 è rappresentato dal search. Quindi si parla di una crescita rispetto al 2006 di oltre 20mni per il classified, di quasi 100mni per il display e di circa 80mni per il search. Appena ho un attimo verifico di non aver detto numeri a caso…

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ROI del Marketing

Interessante questi dati sui ritorni delle tattiche di marketing.

Le email sono considerate lo strumento migliore anche perché sono facili da valutare i ritorni, mentre la carta stampata e le PR sono quelli più difficili da misurare.

ROI Marketing

Anche in Italia sarà così ?

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L’iPlayer della BBC si prepara ad invadere il mondo ?

BBC

La BBC vuole diventare più importante all’estero e quindi ha avviato un piano strategico di sviluppo dei propri canali internazionali che tipicamente vanno a finire sulle piattaforme pay tv ma anche dei contenuti online distribuiti attraverso il servizio di catch up chiamato iPlayer (che fondamentalmente permette di accedere alla programmazione di BBC degli ultimi 7 giorni).
Ad oggi, i contenuti della BBC attraverso il famoso iPlayer sono disponibili solo per i residenti in UK (servizio pubblico pagato col canone e quindi gratuiti senza pubblicità) ma l’intenzione è quella di rendere disponibili i propri contenuti anche in altri Paesi; non ho capito se con pubblicità o anche una modalità pay.

Si partirà dagli Stati Uniti (anche perché è il mercato più interessante sia online che offline), in Europa partiranno con la Polonia a dicembre ma anche l’Italia sembra prevista.

per approfondire c’è un articolo sul Guardian

La notizia arriva dopo che è stato annunciato l’utilizzo anche di flash per il player online: la BBC aveva ricevuto molte proteste a causa dell’utilizzo della piattaforma Microsoft che limita l’audience a causa del suo legame con Windows.

Vedremo cosa accadrà: è chiaro che l’iPlayer è un concorrente di servizi alla Joost – indirizzati cioè ad un’utenza internazionale – ma i contenuti sono di prima qualità.

Inoltre, da poco è stato anche approvato l’inserimento della pubblicità su sito bbc.com e prevedono di raccogliere oltre 100 milioni di euro (mi sembrano molti ma in effetti hanno la possibilità di far fruttare contenuti quasi infiniti).

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Google risultati terzo trimestre 2007

Lo so che è banale, ma ogni volta che vedo un loro grafico con la crescita delle revenue rimango a bocca aperta per qualche secondo…

Google revenue sept07

link ai risultati Google 3°trimestre

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NetTV: client o browser ?

Ci sono due correnti di pensiero nella fruizione dei contenuti video. Lo scorso anno sembrava che la NetTV andasse verso una fruizione da client (Joost, Babelgum, iPlayer BBC, Adobe Media Player), per sfruttare funzionalità, qualità, controllo dell’utente e tecnologie (P2P) che il browser non sembrava adatto a garantire.

Joost logo

Negli ultimi mesi le iniziative via browser si sono moltiplicate, sia da parte dei broadcaster (soprattutto negli Stati Uniti), sia da parte di start up (in Italia fra le altre, N3TV, StreamIT, Glomera, CrossCast, RiflettoTV, Intruders TV… ormai decine, anche se molte in ottica Blog TV più che NetTV). Inoltre, l’effetto vortice di YouTube ha fatto abituare i navigatori a fruire in modo semplice, senza bisogno di scaricare client particolari. Anche perché l’elemento di vantaggio della distribuzione attraverso P2P sembra essere stato ridimensionato.

Rivideo mediaset

Tempo fa avrei detto che il browser è un “telecomando” generalista con contenuti da UGC a semi-pro, mentre il client è un “telecomando” più specializzato, più vicino ad un modello Pay TV con contenuti pro. Ovviamente le cose non sono così nette.

E’ chiaro che Joost ha un vantaggio dal punto di vista dei contenuti, grazie al fatto di essere partito per primo: oltre 15mila programmi e 250 “canali”, se così si possono chiamare. E’ senza dubbio il nuovo broadcaster/aggregatore con la qualità più alta, sebbene l’appeal per un utente italiano è ancora basso. In questo senso è chiaro che esistono opportunità importanti per i mercati nazionali, mentre il target degli utenti “sovranazionali” (circa 100 milioni di persone) è già troppo presidiato.

In generale, la NetTV si caratterizza ancora per contenuti di scarsa qualità, con l’esclusione dei broadcaster che ovviamente non hanno questo problema ma sono quelli più in ritardo nel comprendere le dinamiche del nuovo paradigma della televisione online. Quando vedo una nuova iniziativa ho sempre l’impressione che l’idea sia stata quella di partire in fretta, con la speranzache qualcuno – che abbia veramente i contenuti o che possa investire – prima o poi decida di acquistare la piattaforma per una somma congrua. Altrimenti non si spiegano tutte le iniziative che (mi spiace dirlo) hanno poco senso dal punto di vista economico, mentre se considerati in un’ottica di innovazione/sperimentazione è una gioia vedere start up interessanti anche in Italia.

Infine, mi aspetto di vedere (in realtà ci sono stati già annunci in questo senso) i client migrare su device e set top box per consentire una fruizione dal televisore.

Detto tutto ciò ci sono gli outsider come HP (che ha lanciato una propria televisione Next.TV) e Sony (che si sta muovendo per offrire i contenuti video da internet sui propri televisori) che non sono certo innocui…

HP next.TV

Per quanto riguarda i modelli di business, invece sembra non ci sia storia e non può essere altro che gratuito (a parte generi molto particolari e di nicchia); che può significare che si trova il modo di sussidiare un business collaterale, oppure si deve avere un’audience sufficiente che supporti la pubblicità.

Il problema è che a livello nazionale un audience estesa online è difficile da mettere assieme, o almeno può essere sufficiente per finanziare una start up di poche persone, non certo un big player del settore media/editoria esistente.

RCS, Espresso, De Agostini… tutti hanno sempre più interesse per il budget della pubblicità TV (che ricordiamo scende di circa il 2,5%) … vedremo se e come si butteranno nella mischia anche se i ritorni non sono nel breve.

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La pubblicità online in UK

Ogni volta che guardo i dati del mercato pubblicitario online della Gran Bretagna rimango per qualche secondo in pausa, anche se ogni sei mesi vedo questi dati. Come è possibile che solo nel primo semestre del 2007 abbiano fatto praticamente due miliardo di euro ?

In Italia in tutto il 2006 non si sono raggiunti neanche i 500 mni di euro.

advertising online uk

Il search continua a macinare crescite da capogiro e superiori al Display advertising - vale oltre un miliardo di euro – anche in un mercato come quello UK che considero abbastanza maturo (per quel che l’advertising online può essere considerato tale).

In Italia le crescite sono simili (non per il classified) ma i numeri di gran lunga inferiori… forse ci arriveremo fra qualche anno al loro giro di affari.

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Pubblicità online negli Stati Uniti

Sul Financial Times c’era un articolo (link) che ipotizzava l’avvantaggiarsi della pubblicità online in una situazione economica difficile, in effetti i budget del marketing sono i primi ad essere tagliati quando c’è aria di crisi e l’online permette di avere spese contenute e ritorni maggiormente misurabili.
Quest’anno, la pubblicità online negli Stati Uniti arriverà a valere oltre 20 miliardi di dollari, il 7% del mercato complessivo (Bernstein Research).
Stesso discorso ma dati differenti quelli dei primi sei mesi dell’anno di TNS che mostrano un mercato che, complessivamente, negli Stati Uniti scende (-0,3%), mentre Internet sale “solo” del 17% (in Italia è cresciuta del 45%).

advus2007.gif

Innanzitutto notiamo la conferma del sorpasso della Radio da parte di Internet (senza il search advertising). La televisione generalista sempre in discesa e quella pay in crescita…come da noi.

Devo verificare se la differenza di valore della pubblicità online negli Stati Uniti nei due dati citati è da riferire al solo search advertising (che varrebbe quindi sui 10 miliardi di dollari, forse sono qualcosa di più).

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La nuova pubblicità interattiva di Google

Google Gadget Ads è la nuova modalità di visualizzare la pubblicità. Non è un’innovazione da poco, si introduce un nuovo modo di fare pubblicità interattiva. Rispetto al search advertising e al display (anche con i video) disponibili da tempo sul circuito di Google, le novità principali sono:

  • la pubblicità è interattiva, nel senso che i box sono cliccabili non solo per far partire un video
  • I contenuti possono cambiare in tempo reale dato che possono esserci dei feed all’interno

Un esempio:

googlegadgetads.JPG
Bisogna solo vedere se le aziende sono pronte da un lato, e dall’altro ci saranno agenzie di pubblicità e editori che vedranno un altro passo dell’avanzata di Google verso il controllo del mercato online.

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