Archive for the 'Pubblicità' Category

SEM: il mercato del marketing dei motori di ricerca

Il mercato dei motori di ricerca è senza dubbio fra quelli più interessanti del panorama marketing online. Non solo come ricorda Mauro il motore di ricerca è il più importante strumento di generazione clienti, ma è anche quello che è diventato parte integrante della creazione di un sito o portale che sia. Potremmo dire che senza visibilità sui motori di ricerca un sito non esiste…

Negli Stati Uniti il mercato legato ai motori di ricerca quest’anno supererà i 13 miliardi di dollari, di cui la maggior parte di questi soldi sono legati al search advertising (quindi in gran parte affari per Google) e poco più del 19% in attività di SEO che invece da noi sono un’attività ancora limitata dal punto di vista delle aziende che investono veramente.

In Italia la cultura non è ancora diffusa come dovrebbe, ma è anche colpa dei fornitori – di cui ho visto alcune offerte – e non brilla certo per capacità di trasmettere cultura ai clienti, con la conseguenza di non far capire il vero ritorno sull’investimento, soprattutto sulle attività di SEO. E come dice Goetz nel commento al post di Mauro, non basta dire che il ROI è del 100%.

Gli oltre 13 miliardi di dollari rappresentano 63 dollari per utente internet spese in questo mercato, non male. Guardando l’evoluzione prevista nei prossimi anni, ci si aspetta che la spesa pro-capite cresca e non di poco, quindi non è certo un mercato maturo neanche negli Stati Uniti.

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Adobe Media Player versione 1.0

E’ uscito dalla beta il player di Adobe.

Che cos’è ? Permette di gestire il proprio archivio di video e musica come tanti altri. La particolarità risiede nel permettere di vedere filmati flash (come quelli su Youtube) in locale e di accedere a contenuti di broadcaster e altri fornitori di contenuti in modalità RSS (ci si abbona ad un telefilm e ogni volta che c’è un nuovo episodio ce lo si trova a disposizione da vedere). Tanto per intenderci, ci sarà CSI e Star Trek (ovviamente non per gli italiani). Alcuni partner dell’iniziativa:

Ovviamente mancano i creatori di Hulu (fox e NBC).

Prevede l’alta definizione (1080p) e soprattutto pubblicità per finanziarsi che oltretutto dovrebbe essere dinamica: scarico un video e mi scarica la pubblicità ma se riguardo il video dopo un mese la pubblicità sarà diversa.

Avevo parlato di client video lo scorso anno (link), non penso ci sia spazio per così tanti client (itunes, windows media player, winamp, vlc). Oggi i più utilizzati sono ovviamente quello Windows ma molto utilizzato anche VLC per i video (un utilizzo impressionante se si guardano i dati Nielsen, soprattutto essendo un prodotto sconosciuto ai più).

Consiglio di dare un’occhiata alle feature del media player adobe, anche se non si pensa di utilizzarlo vale la pena. Mia figlia lo usa per vedersi tutti i video dello zecchino d’oro presi da youtube.

Contemporaneamente si puo andare su tv.adobe.com per vedere i contenuti disponibili online.

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ADV: come imitare Google se non sono Google ?

A breve tre ISP del Regno Unito inizieranno ad utilizzare una piattaforma di advertising che analizza la navigazione degli utenti. Analizzare il comportamento dei navigatori è semplice se sei il motore di ricerca preferito, ma se sei il fornitore di accesso hai ancora più informazioni su quello che fanno i tuoi utenti.

La piattaforma in questione è Phorm e gli ISP sono BT, Virgin Media e TalkTalk. Nel Regno Unito c’è una discreta maretta sulle implicazioni per la privacy. La sperimentazione della tecnologia avviata da BT è stata dichiarata da alcuni come illegale…
Certo, la modalità è molto più intrusiva rispetto a quello che può fare un sito web, ma non mi sembra che cambi poi tanto.

La giustificazione data è che finalmente la gente riceverà pubblicità consistente con i propri interessi…. mah.

link all’articolo della BBC

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Google: pubblicità video nei risultati di ricerca

Interessante il test di pubblicità video che Google sta conducendo. Nei risultati di una ricerca, i soliti link sponsorizzati possono avere anche un video.

Il potenziale è chiaramente enorme e Google lo sa bene.

google video adv nel search

Notizia via digital inspiration

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C’è abbastanza mercato pubblicitario online per tutti?

L’ampliamento del numero degli investitori pubblicitari in questi anni è stato importante per spingere la crescita della quota dell’online. Ma ho la sensazione che le attese di crescita del mercato abbiano un po’ inflazionato le iniziative editoriali online che non riusciranno a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Insomma, è vero che c’è ancora da crescere sull’online ma in realtà il mercato non è ancora abbastanza ampio, soprattutto quello spartibile… una buona parte è in mano a Google – inattaccabile -, un’altra parte è in quota ai classified (Pagine Gialle più alcuni milioni) ed infine rimane il display advertising (ma  si parla di player che fatturano decine di milioni di euro non certo centinaia).  In realtà, l’online accede anche ad una quota del mercato della comunicazione (se non sbaglio in Italia vale circa 10 miliardi), ma si tratta di numeri ancora molto limitati… gli eventi online (o promozioni legate ad eventi offline) sono ancora da scoprire nel nostro Paese.

E’ vero che il valore pro-capite del mercato pubblicitario televisivo è intorno ai cento euro, mentre quello online è meno di 30, e quindi un allineamento è necessario ma mi attendo chiusure e ridimensionamenti di diverse iniziative (ad oggi sussidiate dal business principale offline); non c’è spazio per tutti oggi.

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Display Adv (continua)

Come accennato in precedenza, uno dei punti di forza di Yahoo è senza dubbio la sua quota di display advertising negli Stati Uniti, oltre che al fatto che possa vantare un CPM molto più alto della concorrenza (questi dati sono presi da emarketer).

Yahoo CPM

Yahoo, MySpace e MSNBC hanno il CPM più alto. Nel 2007 il CPM medio è stato di 3,31 dollari, quello di Yahoo 12,65$; mica male.

CPM USA

Complessivamente, Google ha proprio il 40% del mercato statunitense della pubblicità online. Almeno se ho fatto i conti giusti: se nel 2007 ha fatturato 16,5 miliardi di dollari e mi sembra che l’estero valga il 48%. Questo significa che il 52% del fatturato è negli USA e che sul totale dell’adv USA (21,4mld) rappresenti il 40%.

Incidentalmente, il 40% è proprio quanto vale il search – Google non fa solo search – mentre il display vale il 22%.

Composizione adv online usa

Il CPM dell’advertising contestualizzato (virtuale parlando di pay per click) è più alto, anche di due tre volte. O almeno così mi risulta.

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Microsoft, Yahoo e la long tail della pubblicità (display adv)

L’offerta di Microsoft su Yahoo! ha movimentato un po’ queste giornate. Ma ci sono altri movimenti interessanti come la cessione di Yahoo Unlimited (il servizio a costo flat per la musica) a Rhapsody e la contemporanea acquisizione di Maven… che significa mollo la musica e punto sul video.

Il mercato del search advertising è ben saldo nelle mani di Google che ne controlla oltre 3/4. Il display advertising è meno concentrato e Yahoo negli Stati Uniti è il primo portale come quantità di impression: detiene quasi il 20% (considerando solo i primi venti portali).

Bello vedere come i primi due portali fanno meno del 35%, i primi quattro portali meno del 50% ed i restanti 16 sono sotto quota 2%, una piccola coda ma poi ci sono migliaia di siti non considerati che hanno quote piccolissime. Queste le quote di mercato relative ai primi venti siti per quanto riguarda il display adv (Nov. 2007, vedi press release)

Composizione adv online usa

Fonte: comScore

E’ chiaro che Microsoft non riuscirà grazie a Yahoo a contrastare [Google nel search, ma nel display – anche grazie al potere di Yahoo e Microsoft nei servizi di mail e instant messaging – potrà giocare ad armi quasi pari.

Dopo aver speso tonnellate di dollari sul web, la strategia di Microsoft non è ancora così chiara ed il commitment mi sembra più sulla carta che reale, d’altra parte Yahoo! non è mai riuscita a esplodere grazie al suo brand, soprattutto all’estero, era il leader indiscusso del web ma i progetti avviati in questi anni (social networking per esempio) sono sempre stati al di sotto delle potenzialità. Come dicevo nel post precedente, Yahoo è cresciuta dell’8%, Google del 55%.

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Si sapeva che Internet fosse il traino della pubblicità ma…

che addirittura rappresentasse già nel 2007 oltre il 75% della crescita pubblicitaria forse non è chiaro a tutti. E che questa tendenza non si smorzerà per diversi anni, fa abbastanza effetto e dovrebbe far riflettere chi è dentro a questo mercato e chi ne è ancora fuori.
eMarketer ha preso i dati del mercato ed ha separato dalla crescita totale, quella di Internet, per osservarne l’impatto.

Sebbene le previsioni siano sempre rischiose – a mio parere il rallentamento previsto nel 2009 avverrà nel 2008 – è interessante osservare come nel 2011 sia previsto che la crescita del mercato pubblicitario online rappresenterà il 60% dell’incremento complessivo.

Crescita ADV USA

Il mobile è escluso da questi dati.

E in Italia ?
Se guardiamo gli ultimi dati pubblicati da Nielsen per i primi 9 mesi 2007, si osserva che Internet ha rappresentato oltre il 65% della crescita.

adv italia 3Q07 nielsen

E ricordiamoci che in questi dati manca una parte consistente della pubblicità online, come il search ed il classified, che invece nel’analisi statunitense erano compresi. Quindi ci si avvicina anche da noi al dato USA.

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