La sperimentazione della tecnologia di advertising mirato che BT sta cercando di introdurre ripartirà da domani con il consenso degli utenti. Tutto questo nel Regno Unito e basta.
Tempo fa era venuto fuori che gli utenti erano stati utilizzati – senza saperlo – per sperimentare una soluzione di analisi dei comportamenti degli utenti online e la cosa aveva scatenato non poche polemiche, con tanto di Commissione Europea che dovrà dare un giudizio sull’operato.
Fondamentalmente, se non ho le informazioni sulle abitudini degli utenti perché non mi chiamo Google, ho però tutti i log di quello che fanno perché il loro traffico passa sui miei cavi. E’ un tema molto interessante. Google offre un servizio che gli utenti hanno deciso di utilizzare sapendo cosa aspettarsi, ma ciò che può fare un Telco è ancora di più avendo il completo controllo su tutte le mie attività online, con dati consolidati fra i diversi servizi che utilizzo.
Infatti, se Google vede cosa ricerco online, non è al corrente di quali altre applicazioni stiano andando che cosa ci sto facendo anche se stanno cercando di farci rientrare tutto il possibile (vedi chrome e gears).
Per incentivare gli utenti a sottoporsi alla sperimentazione, promettono di avere una maggiore protezione quando ci si trova online. Il servizio si chiama Webwise.
Ma sembra un po’ blando come contrappeso, agli utenti bisogna dargli dei vantaggi più tangibili ed il vantaggio di ricevere solo pubblicità mirata sulla base dei miei comportamenti non mi sembra abbastanza convincente.
E’ vero che basandosi sui Cookie si può evitare facilmente e che prima che venga messo in produzione il sistema dovrà essere approvato esplicitamente dagli utenti, ma comunque sia non è un sistema che può suscitare simpatia.
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