Archive for the 'NGN' Category

Ancora sul convegno Bocconi sulle reti NGN

Al convegno sulle NGN in Bocconi è stato presentato un dato sulla concentrazione della popolazione nelle città. Oggi ho scaricato le presentazioni grazie a Quintarelli.
Siccome sono un rompiscatole ho verificato il dato dell’Italia che mi sembrava eccessivo (presentazione di Pennarola/Sacco).

concentrazione-pop.png

Ho preso i dati Istat del 2003 e ho calcolato la percentuale della popolazione nelle prime 12 città: mi risulta 15,3% invece del 12%.

popolaz-ita.png

E’ chiaro che il dato non cambia il messaggio: fare reti in Italia è molto meno conveniente rispetto a Paesi dove coprendo una dozzina di città si raggiunge un bacino di utenti potenziali superiore al 20% della popolazione. Inoltre, in UK e Francia la popolazione complessiva è simile all’Italia, ma in Germania coprendo le città con più di 250mila abitanti si raggiungono 17 milioni di persone.

Sono un po’ puntiglioso… lo so.

P.S. Lele ha comunque promesso un post sul convegno

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Convegno Bocconi

Questa mattina ho seguito il convegno sul futuro delle telecomunicazioni in Bocconi.

Interessante sentire tutte le voci di questo settore: il mondo finanziario, i Telcos, fornitori di apparati, la regolamentazione, la Commissione Europea. Anche se in realtà mancavano i Portali e i vari innovatori sul lato dei servizi web – Google & C. direi che ormai fanno parte a pieno titolo del mercato BB – solo citati come una delle minacce al business tradizionale del telecomunicazionisti.

Alcuni punti fondamentali sono ormai molto chiari, altri hanno visto idee contrapposte, provo a riassumere con margine di errore elevato:

  • come diceva Caio, i servizi e le infrastrutture non vanno più a braccetto; gli investimenti necessari a far crescere il mercato sono poi sfruttati da altri (e questo è uno dei motivi che l’ha spinto ad abbandonare le TLC, io non so riportare le battute come si dovrebbe ma garantisco che è stata ottima dal vivo)
  • non è chiaro quanto sia garantito il ritorno sugli investimenti di una rete NGN (nuovi servizi ? riduzione costi eliminando la rete in rame ?)
  • nonostante ciò, la banda larga, la fibra, le reti full ip sono una necessità e un elemento di sviluppo fondamentali per spingere la crescita in Europa
  • Il modello Openreach di divisione della rete per alcuni è utile solo dove non si è sviluppato l’ULL, mentre per altri dovrebbe essere di esempio e replicato. Questo punto è uno dei pù delicati e mi sembra di aver capito che alla Commissione Europea non dispiace quest’ultima visione
  • l’Italia è svantaggiata da una bassa concentrazione della popolazione nelle città (le città con più di 250k abitanti sono solo 12 e coprono il 21% degli abitanti, mentre in Francia sono 34 e quasi metà della popolazione e in UK sono 17 col 24%)

Lele è senza dubbio più bravo a raccontare gli eventi e stava bloggando durante il convegno, quindi spero possa colmare le mie lacune.

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Osservatorio NGN Anfov

Ieri pomeriggio sono stato all’incontro dell’Osservatorio NGN di Anfov dove si è parlato del futuro delle reti di accesso in fibra, delle regolamentazioni possibili, degli investimenti e dei ritorni sugli stessi.
Interessanti le presentazioni e le diverse riflessioni emerse; ne segnalo solo alcune:

  • storicamente, le infrastrutture di rete vengono rinnovate ogni vent’anni, quindi è normale attendersi un refresh tecnologico nei prossimi anni. Questa è la prima volta che gli investimenti non devono essere realizzati da un monopolista controllato dallo Stato, che ovviamente aveva degli obiettivi di lungo periodo (molto più lungo) e un interesse a sviluppare esternalità positive sul Sistema Paese, rispetto ad un’azienda con azionisti privati: una differenza non da poco;
  • la maggior parte dei progetti NGN esteri puntano a reti FTTH con investimenti notevoli: Verizon 13,8 mld €, NTT 37 mld €, France Telecom 2,9 mld € e Free 1 mld €. La spesa per ogni building parte dai 250 euro di Free ai quasi 800 di NTT e Verizon, passando per circa 600 di FT, con orizzonti temporali leggermente diversi ma soprattutto condizioni di mercato molto differenti. Verizon se la deve vedere con gli operatori di tv via cavo che sono in grado di portare servizi video e di TLC ai propri utenti con rete alternativa al Telco operator; in Giappone NTT investe anche in ottica Paese visto che il 30% dell’azionariato è ancora in mano statale; in Francia, FT è costretta ad investire a causa della pressione competitiva di Free che ha 2,5 mn di utenti BB a marzo 2007 ed un’offerta Triple Play a 29,99€ che ha definito lo standard di riferimento in Europa;
  • la sperimentazione della NGN per Telecom Italia è comunque iniziata con l’accordo, di pochi giorni fa, con Metroweb per lo sfruttamento della rete in fibra di Milano – contratto da 50 milioni di euro per il diritto di utilizzo per 15 anni – e, se non sbaglio, si inizia con 70.000 edifici, accesso a 50Mbps FTTB + Vdsl.

Tutte le discussioni sugli investimenti sono molto interessanti, ma la questione si riduce a una domanda che non ha una risposta certa (almeno per ora): quali sono i ritorni previsti da questi investimenti in fibra ottica sull’accesso quando i Telco perdono sempre di più il controllo dei servizi che viaggiano sulla propria rete ? Il tema della Net Neutrality non è stato affrontato ma è chiaro che è nella testa di tutti gli operatori che vedono incrementare il traffico (Internet) senza vantaggi proporzionali per le loro casse come in passato per la telefonia.

Infine, è chiaro che ci saranno dei risparmi notevoli (opex) quando sarà chiusa la vecchia rete trasmissiva ma i tempi non sono certo brevi, oltretutto tutti gli investimenti realizzati dagli OLO per l’unbundling devono essere ammortizzati prima che accada tutto ciò.

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