Archive for the 'NetTV' Category

Current TV in Italia

Current tv

Il fatto che parta Current TV in Italia è un fatto positivo. Che cos’è: è la Tv supportata da AlGore che si può vedere sia sul computer, sia sulle principali piattaforme satellite/cable all’estero. Una buona fetta dei suoi contenuti sono basati su contenuti forniti dagli utenti.

Dato che sarà Tommaso Tessarolo a prendere in mano Current TV in Italia, non ho capito bene se N3TV continuerà a vivere. Sarebbe un po’ un peccato perderla, era comunque un bel laboratorio, speriamo che sopravviva.

In bocca al lupo a Tommaso.

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BBC iPlayer: i primi dati di utilizzo reale

Dopo le diverse bufere scatenate dall’iniziativa di BBC per il servizio di catch-up dei programmi televisivi, sono stati divulgati alcuni dati sul suo utilizzo.

Il 13 gennaio 250mila persone hanno visto 380mila programmi sull’iPlayer della BBC.

L’articolo sul Guardian offre diversi spunti di interesse, uno dei quali è senza dubbio il tempo dedicato ogni giorno: mezz’ora. Di gran lunga superiore al tempo dedicato al video online. Chiaramente non è confrontabile, su Internet è difficile trovare (almeno in Europa) contenuti di lunghezza superiore ai 10 minuti, ma è senza dubbio un campanello importante… le persone se ci sono i contenuti si attaccano anche allo schermo del PC.

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TV online, Hulu ed i nuovi modelli

Hulu è una delle iniziative più interessanti avviate dai broadcaster americani. Lo è semplicemente perché ha i contenuti che hanno un valore come i telefilm della Fox e della CBS. Oltre a questo c’è un nuovo spirito con il quale è stato creato il portale di Hulu: raggiungere l’audience più grande possibile.

Veoh, OpenHulu e TVParadise sono alcuni dei siti che ripropongono i contenuti di Hulu senza avere accordi di ridistribuzione – nel senso che embeddano i contenuti di Hulu sui propri siti – e la novità è che Hulu non sembra particolarmente preoccupata dalla cosa… il suo interesse è distribuire, quindi se c’è qualcuno in grado di aiutarla, tanto meglio… beh non c’è che dire un bel cambiamento rispetto al passato.

Addiritttura OpenHulu e TVParadise suggeriscono agli utenti che non sono negli Stati Uniti (i contenuti di Hulu sono disponibili solo nel territorio americano per ovvie questioni di vendita di diritti all’estero) come aggirare l’ostacolo geografico.

Fra gli altri, siti come AOL e MySpace hanno invece stipulato accordi con Hulu e da questi portali.

MyspaceHulu

Si sta configurando sempre più la nuova filiera distributiva dei contenuti video online derivati dalla tv tradizionale. I detentori dei contenuti mettono a disposizione le library ad aggregatori in una modalità sempre più aperta, in completa filosofia web: nessun accordo, nessuna cessione di diritti. Ti offro i miei contenuti per raggiungere la maggior audience possibile con due obiettivi principali:

  • faccio conoscere i miei contenuti (e attiro audience sul media tradizionale)
  • sperimento modelli pubblicitari di raccolta diretta, ti offro il video ma mi riservo il potere di inserire l’adv (es. Hulu); indiretta, ti affido il contenuto e la raccolta in ottica revenue sharing (es. YouTube)

Le revenue di Hulu sono suddivise in questo modo: 70% al detentore del contenuto, 20-30% a Hulu, 10% all’aggregatore (se esiste).

Invece, nel caso di YouTube penso che chi detiene i diritti abbia una fetta molto più ridotta di share… ma non mi risulta che Google ti dica esplicitamente quanto ti da in percentuale sulla raccolta; chissà RAI quanto ha incassato dai filmati inseriti su YouTube.

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YouTube e Picasa sui televisori di Panasonic

L’accordo fra Google e Panasonic per il lancio di un televisore che potrà accedere a YouTube e Picasa mostra quanto la televisione tradizionale ha la necessità di muoversi in fretta.

I nuovi colossi della raccolta pubblicitaria arriveranno a breve e in forza sullo schermo di tutti i salotti del mondo, erodendo altro tempo dedicato alla TV tradizionale.

In primavera sarà quindi disponibile una TV con un reader RSS; certo, da quello che si intuisce non dovrebbe essere aperto – non potrò decidere io i feed a cui accedere – ma è un secondo passo (il primo lo ha già fatto Sony l’anno scorso con un progetto simile) che porterà alla valanga di iniziative in questo settore.

D’altra parte si tratta della soluzione più naturale, rispetto all’acquisto di un set top box, si deve solo aspettare uno standard… o meglio… che usino un feed reader standard …. o ancora meglio che mi permettano di cercare tra tutti i feed disponibili come con un EPG

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Si parla ancora di Web e TV

Si parla ancora del sorpasso di Internet sulla televisione vedi Repubblica e De Biase. Così mi è venuto in mente che non avevo completato alcuni post precedenti (Portali video e Miliardi di video al mese).

Non per togliere nulla ad Internet ma non penso che si possa parlare di sorpasso nei confronti della televisione. Innanzitutto, bisogna distinguere fra Internet inteso come generalista, Internet per lavoro e Internet per i contenuti video. E’ chiaro che il tempo dedicato ad Internet crescerà notevolmente… ci sono sempre più possibilità di essere connesso e mi connetto per lavoro e per tempo libero. Inoltre, il tempo libero è una risorsa scarsa, quindi devo toglierlo a qualcuno il tempo che dedico ad Internet. Quando è nata la televisione, il cinema e la radio hanno visto chiaramente il loro tempo ridimensionarsi, nulla di strano.

Quando si parla di tempo speso online è chiaro che una parte del tempo è sempre dedicata al lavoro. Sono 22 le ore che in media vengono dedicate ad Internet ogni mese in Italia, quindi oltre 5 ore alla settimana, meno di un’ora al giorno. Ma questi dati (Nielsen) si riferiscono ai 23 milioni di italiani che si sono collegati da casa o dall’ufficio (quindi è chiaro che i dati dei lavoratori inflazionano il risultato).

Per quanto riguarda il tempo dedicato ai video, alcuni mesi fa avevo fatto un’analisi ed era venuto fuori che era di 2-3 minuti al giorno. Il dato dichiarato da ComScore mi ha dato conforto e confermato le mie stime: negli Stati Uniti il tempo dedicato ai video su Internet è di 3 ore al mese (circa 6 minuti al giorno), la durata media dei video visti è di 2,7 minuti.

In questi ultimi mesi e nel 2008 aumenterà anche notevolmente il tempo dedicato ai video online, ma non può certo arrivare alle 2 ore al giorno che gli italiani passano davanti al televisore. Che poi le persone dedichino oltre due ore di tempo ad Internet in generale, questo penso sia inevitabile. Con Internet si effettuano molte più azioni e si soddisfano molti più bisogno rispetto al solo entertainment che offre la TV, è inevitabile che in futuro saremo collegati alla rete anche 10 ore al giorno… soprattutto quando le connessioni wireless e l’IPv6 prenderanno veramente piede e quindi avremo a disposizione decine di oggetti connessi alla Rete (l’auto, lo scaldabagno, il cellulare, il lettore Mp3, la moto…).

 

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Quanti miliardi di video online al mese…

Oggi YouTube ha oltre 50 milioni di video nella sua library, mentre poco più di un anno fa mi sembra fossero sei milioni. Negli Stati Uniti il 75% degli utenti Internet guarda video online, in Italia è un po’ meno (circa 60%).

La crescita della quantità di video visti online è veramente impressionante. Siamo a oltre 9 miliardi di video visti.

Poi in questi casi non si capisce bene (io non capisco): i dati si riferiscono solo agli utenti negli US per i portali US…. quindi vuol dire che mancano i video che fanno vedere agli utenti all’estero ?  Ho la testa pesante oggi …

Portali video

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VOD online in UK con BBC, Channel 4 e ITV

Sembra che in UK i maggiori broadcaster (BBC, ITV, Channel 4) abbiano deciso di mettere a fattor comune i propri contenuti su un unico portale.

I punti interessanti sono che i contenuti saranno per la maggior parte gratuiti e che potrebbe essere sviluppato un client da inserire su un Set Top Box (quello di Freeview, per la DTT, che in UK è stato un successo) per la fruizione via TV.

Articolo su TechCrunch e sul Guardian

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Il Milan apre la sua Web TV

Entro breve sarà possibile accedere al canale dedicato al Milan anche online. Da diversi mesi si stanno facendo i preparativi per la messa in onda.

Ieri ho visto che hanno stipulato un accordo con CacheLogic per l’utilizzo della piattaforma di content delivery.

Milan

Anche il Barcellona ed il Real Madrid hanno avviato servizi di vario genere di streaming e di community avanzate.
D’altra parte sono uno dei pochi segmenti di mercato dove è possibile vendere contenuti a pagamento. Già su Sky gli abbonati ai canali tematici opzionali sono decine di migliaia. Internet permette di raggiungere un’audience molto più estesa.

Vendere contenuti online è molto difficile e nella maggior parte dei casi il modello di business negli ultimi anni è passato da pay a free; solo canali tematici e con uno zoccolo duro di appassionati possono riuscire a vendere online. Anche il portale della MotoGP offre un’ampia sezione video riservata agli abbonati che è di ottima qualità.

Vedremo entro fine anno (se non ho capito male) che cosa offrirà esattamente di contenuti video il sito del Milan.

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