Archive for the 'Modelli di business' Category

SKY UK vende musica

Sky continua ad allargare la sua offerta. Nel Regno Unito da tempo vende accessi a banda larga ed è diventato uno degli operatori più importanti con due milioni di abbonati (di cui il 15% con IPTV). A breve sarà lanciata l’offeta “Sky Songs” che permetterà di acquistare musica online. Il servizio avrà sia una modalità di ascolto in streaming, sia download di brani.

Se ho capito bene gli abbonamenti permetteranno di ascoltare in streaming quanto si vuole e di scaricare un certo numero di brani sulla base dell’abbonamento sottoscritto.

Sky sta giustamente sviluppando servizi sulla sua base utenti. Nulla di insolito. La questione è sempre di più: ma che fine fa un Telco se non è in grado di fare cross selling come altri player – a caso Sky o Google – che sono in grado di diversificare avendo una base utente importante e servizi a valore aggiunto che un Telco non sembra in grado di replicare ?

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Il futuro del giornalismo

L’altro ieri al Senato degli Stati Uniti c’è stato un interessante dibattito sul futuro del giornalismo.

Se da un lato Google ha parlato delle possibilità offerte da Internet rispetto all’apertura di offerta di informazioni per i cittadini, dall’altro i veterani della carta stampata elencano il valore distrutto da Internet, a causa della distruzione del modello di business tradizionale, ed il numero di posti che si sono persi nel settore.

link al video con gli interventi

e qui ci sono commenti e link al live blogging dell’evento

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Febbre Twitter

Negli ultimi mesi il fermento intorno a Twitter è cresciuto sensibilmente. Anzi a dire il vero è da molto più tempo che gli utenti crescono a ritmi elevati ma è interessante notare l’inserimento delle celebrità come driver di crescita del servizio.

twitterholic-celeb

Se David Lynch si mette a scrivere su Twitter è chiaro che parte leggermente avvantaggiato rispetto a chiunque altro…. audience automatica direi.

Quest’analisi è stata fatta da O’Reilly Link all’articolo

In generale comunque il numero di utenti fino al 2008 era abbastanza limitato – ad inizio 2008 erano un milione con 3 milioni di messaggi al giorno – oggi si viaggia verso i 15 milioni di visitatori. Non una cifra spaventosa ma comunque consistente. Interessante anche vedere che gli utenti più ben disposti non sono i giovanissimi ma quelli fra i 40 e 50.

twittercomscore2009

link ai dati comScore

Il problema con Twitter (condiviso con YouTube e Facebook) è la monetizzazione. Solo recentemente è stata introdotta la pubblicità, i ricavi sono ancora risibili mentre ovviamente l’interesse dei big ha già tirato fuori  valutazioni da favola.

Inoltre, mi chiedo se diventerà un modello molto piramidale – pochissimi autori, rispetto ai lettori – oppure più romboidale, quindi sempre un numero molto elevato di lettori ma non così a punta.

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Rischio bolla nel mobile broadband ?

La nuova bolla è il mobile Internet ? E’ chiaro che l’attenzione nei confronti dell’evoluzione del mobile broadband è molto alta.

Numerose aziende sono nate per realizzare applicazioni mobili che sfruttano i servizi di geolocalizzazione e tutto ciò che si porta dietro l’iPhone. Come già un po’ accadde ai tempi della crescita vertiginosa della valutazione delle aziende Internet, c’è la consapevolezza che si tratta di un mercato dove piazzare bene i piedi per primi e diventare leader.

Chiaramente le teste delle persone sono cambiate e non penso affatto che possano accadere le storpiature nelle valutazioni delle vere opportunità di business come accadde tanti anni fa, ma semplicemente c’è chi investirà anche in modo eccessivo pur di ritagliarsi uno spazio rilevante nel nuovo mercato nascente e a cogliere i frutti non saranno tutti.

Negli Stati Uniti gli utenti che utilizzano l’accesso mobile quotidianamente per vedere informazioni e news sono oltre 22 milioni.

Rispetto all’anno prima, quelli che a gennaio 2009 hanno utilizzato social networking via cellulare sono aumentati del 400 per cento.

Fastest-Growing Categories for Daily Mobile Web Access *
Three-month Average Ending January 2008 and January 2009

U.S. Mobile Phone Users
comScore, Inc.

Unique Users (000)

Daily Unique Users
Jan-08

Daily Unique
Users

Jan-09

% Change

Accessed News and Information (any)

10,821

22,369

107

Accessed social networking site or blog

1,761

9,278

427

Traded stocks or accessed financial account

1,135

3,274

188

Accessed movie information

1,077

3,072

185

Accessed business directories

939

2,447

161

Accessed entertainment news

2,104

5,470

160

*For categories of usage with monthly audiences above 15 million

Come ci si aspetta di vedere sviluppato il mercato mobile ? Innanzitutto c’è in corso un processo di distruzione di valore. Alcuni servizi che un tempo consideravo normale pagare da mobile, in futuro non sarò più disposto a pagarli dati che ho Internet a disposizione liberamente. Estremizzo (e non è ovviamente l’esempio più adatto): se una volta poteva venirmi l’idea di pagare per un contenuto, oggi posso accedere alla mia playlist di youtube e vedere/ascoltare quello che mi interessa. Questo genera un nuovo business pubblicitario per Google ma chiaramente è inferiore a quello che generava l’acquisto di un contenuto per un editore e per l’operatore telefonico.

I servizi informativi a cui potevo accedere attraverso un numero telefonico premium li utilizzavo in parte perché ero in movimento e non avevo accesso ad informazioni che su Internet sono normalmente gratuite. E’ chiaro che la qualità del servizio può essere differente ma la minaccia al servizio premium è evidente e inevitabile.


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Mobile gaming

Il cellulare è da sempre bistrattata come piattaforma di gaming.

Da un lato il gaming sembra molto amato (anche in Italia), dall’altro gli operatori non hanno investito abbastanza per creare una cultura del gioco (almeno in Italia), ed i costi/confusione hanno allontanato gli utenti.

In Italia, non c’è utente in grado di dire quanto gli costa comprare un gioco sul cellulare…

Per alcuni giochi sarebbe stato possibile creare una sorta di multiplayer e almeno classifiche condivise, ma nessun operatore mi sembra che abbia preso in mano la cosa.

Con l’iPhone ci sono esempi di “asynchronous massively multiplayer online gaming” che stanno facendo parlare parecchio.

Infine, l’iPhone sembra destinato a diventare una macchina da gioco… basta vedere le tipologie di software acquistate per vedere che il gaming è al primo posto.

08app_store

Link all’articolo su O’Reilly Radar

Qualche mese fa erano uscite delle previsioni di crescita del mercato mondiale del gaming mobile. Interessante vedere la crescita di quelli basati sul modello advertising anche se non sarà comunque il modello prevalente.

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Il “pizzo” che si prende la Apple

Interessante l’articolo di TheRegister che parla del pizzo che si prende la Apple dagli sviluppatori di software per iPhone. Il fatto che per vendere software per l’iPhone sia obbligatorio essere sull’iPhone Apps Store e che questo comporti pagare una percentuale alla Apple viene ironicamente chiamata tangente.

Io che di pizzo me ne intendo, considero senza dubbio esagerato che Apple si prenda il 30%, anche se non mi sembra così strano che ci sia una percentuale. Dal punto di vista economico è spesso utilizzata come modalità per fare in modo che il livello qualitativo sia superiore alla media.

E’ chiaro sarebbe meglio che chiunque possa vendere come vuole le sue applicazioni per iPhone ma Apple da sempre segue una politica di controllo sulle sue piattaforme che sono – in effetti – fra quelle più chiuse ma anche per questo – su alcuni aspetti – migliori delle altre.

Quindi la provocazione ci sta ma è chiaramente esagerata, tante altre piattaforme chiedono anche di più. Il punto è se altri modelli – es Google Android – che lasciano maggiore libertà agli sviluppatori, saranno in grado di avvantaggiarsi veramente di questo vantaggio.

link all’articolo di The Register

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Windows Cloud

Nonostante i ritardi nello sviluppare strategie efficaci in diverse aree, Microsoft é sempre riuscita a recuperare il tempo perduto in un modo o nell’altro.
Mi sono sempre chiesto per quanto tempo avrebbe continuato a non innovare ma più che altro sfruttare la propria posizione di mercato per fornire le innovazioni realizzate da altri. Ho l’impressione che questa situazione sia destinata a cambiare, a meno che Microsoft non abbia gettato la spugna.

Entro un mese Windows mostrerà il suo concetto di cloud computing, almeno così ha dichiarato Ballmer qualche giorno fa. Ancora una volta con un po’ di ritardo rispetto al resto dei player di mercato ma la potenza di fuoco delle sue applicazioni business e consumer è tale che in un modo o nell’altro milioni di persone utilizzeranno queste modalità di fruizione.

Lo scontro è ovviamente con Google, ma non solo. Aziende che offrono software in modalità As a Service hanno iniziato ad essercene da tempo.

Google oggi è come la televisione finanziata dalla pubblicità. Non ha problemi a sviluppare piattaforme e spingere l’innovazione, tanto controlla gran parte della pubblicità che circola sul web; l’importante che le persone utilizzino sempre di più internet, questo è il maggiore interesse per Google.

Microsoft invece rappresenta una pay tv che deve affrontare un mercato dove i contenuti sono sempre più disponibili anche non pay e sempre più di qualità. E’ chiaro che alcuni segmenti di mercato preferiranno sempre pagare ma l’erosione da parte del free è marcata.

Ho un po’ divagato, rispetto all’intenzione iniziale del post. Vediamo cosa presenterà Microsoft. Ma sto aspettando anche un annuncio di Google che dovrebbero arrivare entro fine anno che stupirà.

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Presentazione del Rapporto eContent

A questo link si trovano i documenti presentati l’altro giorno che sono l’introduzione di Tripi, la presentazione di Capitani e l’executive summary

link

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