Archive for the 'Home video' Category

Disney fa vedere i suoi film online… da non crederci

Il mondo è proprio cambiato, se Disney ha deciso di far vedere dei suoi film online gratis, vuol dire proprio che non c’è ritorno.

Oltretutto con una formula inedita. Si potranno vedere online i film dopo che sono andati in onda sulla tv tradizionale. Alcuni esempi:

  • Finding Nemo è online fino a domani
  • Monsters Inc. sarà sulla ABC il 14 giugno e su Disney.com dal 16 al 20
  • Princess Diaries 2 su ABC il 12 luglio e su Disney.com il 14-18 luglio
  • Peter Pan su ABC il 2 agosto e su Disney.com dal 4 all’8 agosto

Ovviamente tutto riservato al mercato statunitense (quindi all’indirizzo www.Disney.com/WonderfulWorld, non vedrete un bel niente) e tutto gratuito. E’ la prima volta che un player come Disney – che vieta spesso anche il solo noleggio dei suoi film – si spinge con un’iniziativa simile online, e non sembra un esperimento a termine.
Certo, da tempo sperimentano con i telefilm del broadcaster ABC, offre online gratuitamente tutte le puntate di Lost, Grey’s Anatomy e di molti altri da lungo tempo, ma i film Disney tradizionali sono un’altra storia.

Ovviamente la pubblicità è prevista, ma in modalità molto leggere, sembra che ci sia un pre-roll e pubblicità contestuale sul sito, il che mi fa pensare che il video non sia a tutto schermo purtroppo… ma non si può avere tutto.

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Rifletto TV chiusa dalla guardia di finanza

Per moltissimi mesi mi sono chiesto come facesse a far vedere film in prima visione gratuitamente. Ora mi è chiaro.

La pagina di Rifletto TV oggi:

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Anche Sharp offre Internet (walled) sulla TV

Per 200 dollari in più, rispetto al prezzo dell’Aquos, Sharp offre un connettore ethernet sul televisore che permette di accedere a contenuti Internet limitati.

In realtà, più che di Internet si tratta di un walled garden ma siamo solo all’inizio. Infatti, si accederà a contenuti limitati come le informazioni finanziare, metereologiche e non si potrà navigare liberamente. Dal 29 maggio si accederà – in Giappone – ad una versione ad hoc di Yahoo! che è uno dei portali più importanti del Paese.

E’ da più di un anno che Sony ha realizzato un prodotto simile e anche Panasonic ha stretto un accordo con Google per portare YouTube e Picasa sui televisori

annuncio di Yahoo e Sharp

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Il Set top box per l’Home Video

Netflix
Interessante notizia dagli Stati Uniti sull’evoluzione dell’home video. Netflix che è il più importante player dell’home video negli Stati Uniti ha annunciato che darà ai propri abbonati un set top box per poter vedere i film on demand direttamente sul televisore .
Il servizio non è tipo Blockbuster, con una rete di negozi, ma si ricevono i DVD a casa via posta sulla base di un abbonamento mensile. Il vantaggio è aver accesso ad una library di 90 mila titoli in DVD; è possibile vedere anche attraverso il PC ma si accede a “solo” 6mila titoli.

Gli abbonati oggi sono circa 7 milioni e spendono un minimo di 4,99 $ al mese.

Il set top box sarà sviluppato da LG ma dovrebbe essere solo il primo degli accordi previsti. Infatti, l’intenzione dell’azienda è quella di rendere “compatibili” il maggior numero di box (che siano console o STB) per l’accesso ai servizi Netflix… e questo è ovvio allargare al massimo la base utenti senza spendere una lira (o meglio un centesimo).

E’ chiaro che il futuro è quello di un set top box con uno standard aperto che acceda ai diversi portali/servizi video; è solo questione di tempo. Netflix ha chiaramente una base utenti attiva che le permette di tentare la strada del first comer.

La presentazione ufficiale sarà a brevissimo, mentre il lancio commerciale ci sarà dopo l’estate.

link al comunicato stampa di Netflix

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Mercato download Film

Nonostante tutto questo agitarsi sui contenuti digitali (più che giustificato), il mercato è ancora rappresentato da briciole. Negli Stati Uniti la vendita di film online nel 2006 era di pochi milioni di dollari (35 dice eMarketer), mentre nel 2007 sono previsti 114.

usmoviedl2007.gif

Teniamo conto che il mercato Home Video negli Stati Uniti è di quasi 25 miliardi di dollari e in Europa è 13 miliardi di euro, in discesa entrambi ma sull’online ci sono solo briciole. Inoltre, nonostante le percentuali di crescita generose si arriva nel 2011 a valere meno del 4% dell’home video (per gli Stati Uniti).

Complessivamente i contenuti video valgono 3 miliardi di dollari (sempre in US).

E’ chiaro che i Film non sono certo il contenuto ideale da fruire con i nuovi media ma è comunque un dato molto basso.

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Il mercato Home Video Italia nel 2006

All’inizio di luglio, Univideo ha pubblicato i dati relativi al mercato dell’home video del 2006. Il dato complessivo è solo leggermente negativo (-1,8%) ma questo risultato è fortemente influenza dal canale edicola (in crescita del 17%); considerando solo vendita e noleggio tradizionale c’è stata una contrazione di oltre il 6%.

La discesa dei prezzi ha senza dubbio influito su questo andamento, inoltre le difficoltà delle catene distributive come Blockbuster le avevamo già notate.

univideo-2007-v1.JPG

E’ stato soprattutto il noleggio a soffrire: -13,5% in valore, -8,4 in quantità.

Internet porta via utenti ? Il caldo fa uscire di più le persone ? Le elezioni, la mancanza di titoli forti da noleggiare ? Senza dubbio ottime motivazioni ma è certo che la continua disponibilità di titoli a prezzi molto bassi in edicola cannibalizza il mercato tradizionale.

Internet, dal punto di vista video, ancora occupa una fettina proprio piccola; non è in grado di sostituire revenue tradizionali, né per i broadcaster, né per le Major: gli utenti dedicano a YouTube neanche mezz’ora al mese, ed è il sito video più visitato.

Si passa molto più tempo a fare ricerche e chattare con gli amici, oltre che a scaricare film e telefilm piratati. Il tempo dedicato a eMule è fra quelli più alti in assoluto: media di oltre 2 ore al mese per ogni utente Internet.
Teniamo conto che in media gli italiani passano circa 20 ore al mese collegati ad Internet.

Come faranno le Major a non perdere il 50% ed oltre del business derivato dall’home video ? Ad oggi tutte le iniziative online sono state un fallimento.

Quando la distribuzione riuscirà a passare dal PC alla TV – obiettivo di tutti gli attori del mercato – si avrà qualche speranza … fino a quel giorno, declino del noleggio, pirateria non solo dei giovani e prezzi in discesa libera (soprattutto in Italia).

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Home video: Blockbuster

Per concludere il discorso dell’home video e toccare con mano quanto questo mondo stia cambiando, è interessante dare un’occhiata ai risultati di Blockbuster Inc.

Questo grafico rappresenta i risultati degli ultimi anni: perdite consistenti per lungo tempo e pareggio sostanziale nel 2006.

blockbuster2006.png

E’ chiaro che il mercato statunitense è differente da quello italiano e la competizione è molto più spinta a causa di Netflix. Quest’ultima offre un catalogo di 70mila DVD fra cui scegliere: si ordina via Internet e si riceve via posta.

La capillarità della distribuzione, che era stata uno dei punti di forza del modello Blockbuster, oggi è diventata un peso. Sono state chiuse le attività in Spagna e vendute le sussidiarie in diversi Paesi, fra cui l’Australia.
Il problema ancora una volta è che il mercato home video non ha una vera alternativa online, mentre il mercato tradizionale dei DVD zoppica.

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Il mercato Home Video

L’home video rappresenta circa il 50% delle revenue per le Major di Hollywood, la televisione ed il box office si ripartiscono quasi alla pari il restante 50%, con una lieve superiorità della prima.
Nell’ultimo decennio la vendita ed il noleggio hanno rappresentato una fonte inesauribile di crescita di fatturato, o almeno così sembrava fino ad un paio di anni fa.

Dopo molti anni di crescite a doppia cifra, a partire dal 2004, l’home video ha mostrato segnali di debolezza in tutti i mercati : gli Stati Uniti hanno perso lo 0,8% nel 2005 e lo 0,5% nel 2006 (mercato totale: circa 24 miliardi di dollari); l’Europa ha perso il 6,7% nel 2005 (mercato totale: circa 11,5 miliardi di euro), mentre l’Italia è rimasta con valori positivi (ma di poco) grazie soprattutto all’edicola che da alcuni anni traina il settore (mercato totale Italia circa un miliardi di euro).
Fonti: Stati Uniti, Deg Group; Europa, Screen Digest; Italia, Univideo.

In realtà, le quantità vendute crescono ma sono i prezzi medi a collassare ed anche il noleggio si contrae.

All’inizio di luglio si avranno i dati definitivi per l’Italia del 2006. Si sa già che le vendite di DVD sono cresciute dell’11%, mentre a valore l’incremento è stato del 4% – senza contare le edicole – e ovviamente il mercato delle videocassette è in discesa libera (-71% in valore).

I dati non sono catastrofici, ma tenendo conto del +17% (in Italia 2002) e del +21% (USA 2002) i tempo sono senza dubbio cambiati.

Ad oggi, l’online rappresenta ancora un dato trascurabile rispetto al tradizionale ma è chiaro che questa situazione è destinata a cambiare… appena si troverà un modello di business sostenibile, visto che le iniziative fino ad oggi sono state abbastanza deboli. Negli Stati Uniti il fatturato video online è stato di quasi 300 milioni di dollari (2006, Strategy Analytics).

Il mercato online non è in grado di crescere in modo significativo: nonostante siano molte le persone che guardano contenuti video sul PC (e device mobili) oppure che si sono attrezzate per portare il segnale sul TV Set, il mercato di massa ha bisogno d’altro per poter veramente esplodere.

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