Gli editori devono cambiare, RCS guida ?
Il mondo è cambiato, non ci vuole un genio per capirlo, ma la lettera di De Bortoli di oggi mostra come ci siano ancora persone che non ne vogliono sapere. Da leggere !
Dalla lettera di De Bortoli di oggi
Non è più accettabile che parte della redazione non lavori per il web o che si pretenda per questo una speciale remunerazione. Non è più accettabile che perduri la norma che prevede il consenso dell’interessato a ogni spostamento, a parità di mansione. Prima vengono le esigenze del giornale poi le pur legittime aspirazioni dei giornalisti. Non è più accettabile che i colleghi delle testate locali non possano scrivere per l’edizione nazionale, mentre lo possono tranquillamente fare professionisti con contratti magari per giornali concorrenti. Non è più accettabile l’atteggiamento, di sufficienza e sospetto, con cui parte della redazione ha accolto l’affermazione e il successo della web tv. Non è più accettabile, e nemmeno possibile, che l’edizione Ipad non preveda il contributo di alcun giornalista professionista dell’edizione cartacea del Corriere della Sera. Non è più accettabile la riluttanza con la quale si accolgono programmi di formazione alle nuove tecnologie. Non è più accettabile, anzi è preoccupante, il muro che è stato eretto nei confronti del coinvolgimento di giovani colleghi. Non è più accettabile una visione così gretta e corporativa di una professione che ogni giorno fa le pulci, e giustamente, alle inefficienze e alle inadeguatezze di tutto il resto del mondo dell’impresa e del lavoro.
Il cambiamento è sempre difficile, ma è anni che i giornali dovrebbero essere fatti da una sola redazione, quella online, il cartaceo dovrebbe semplicemente essere un riassunto della giornata precedente, un approfondimento di alcuni temi.
Una volta si sarebbe detto, facciamo prepensionamenti e cambiamo, ma oggi i tempi sono stretti non posso aspettare che vadano in pensione le persone che non sono in grado di adeguarsi al cambiamento.
Sarà interessante vedere come se la cava un editore come RCS alle prese con un cambiamento simile. I giornalisti sono stati troppo protetti in passato, i responsabili IT hanno sempre avuto problemi per introdurre anche le innovazioni più banali, è arrivata l’ora di cambiare ?
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Ci sono settori in cui l’innovazione viene richiesta e sostenuta dalla “base”.
In altri settori l’innovatore e’ visto, nella migliore delle ipotesi, come un eretico. In questi settori l’innovazione viene introdotta dopo che il livello del letame ha iniziato a sfiorare il mento. In quel momento l’innovazione diventa la “parola d’ordine”, tutti si danno da fare, tutti diventano “tifosi” del “cambiamento”.
Speriamo che la lettera di De Bortoli risvegli il giornalismo dal torpore autoreferenziale in cui si trova ora e che io possa finalmente tornare a leggere la stampa nazionale oltre a quella anglosassone, spagnola e americana.
La strada è lunga, non penso che questo primo scontro risolva la situazione. Ci sono torti da una parte e dall’altra, ci vorranno almeno 3 anni per vedere cambiamenti radicali.