Fastweb 1Q2009
Mi fa impressione vedere la voce “Net Result” positiva per Fastweb, non ci sono abituato.
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Mi fa impressione vedere la voce “Net Result” positiva per Fastweb, non ci sono abituato.
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Negli ultimi mesi il fermento intorno a Twitter è cresciuto sensibilmente. Anzi a dire il vero è da molto più tempo che gli utenti crescono a ritmi elevati ma è interessante notare l’inserimento delle celebrità come driver di crescita del servizio.
Se David Lynch si mette a scrivere su Twitter è chiaro che parte leggermente avvantaggiato rispetto a chiunque altro…. audience automatica direi.
Quest’analisi è stata fatta da O’Reilly Link all’articolo
In generale comunque il numero di utenti fino al 2008 era abbastanza limitato – ad inizio 2008 erano un milione con 3 milioni di messaggi al giorno – oggi si viaggia verso i 15 milioni di visitatori. Non una cifra spaventosa ma comunque consistente. Interessante anche vedere che gli utenti più ben disposti non sono i giovanissimi ma quelli fra i 40 e 50.
Il problema con Twitter (condiviso con YouTube e Facebook) è la monetizzazione. Solo recentemente è stata introdotta la pubblicità, i ricavi sono ancora risibili mentre ovviamente l’interesse dei big ha già tirato fuori valutazioni da favola.
Inoltre, mi chiedo se diventerà un modello molto piramidale – pochissimi autori, rispetto ai lettori – oppure più romboidale, quindi sempre un numero molto elevato di lettori ma non così a punta.
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Mi sono abbonato tempo fa a Wired e volevo capire se comprarmi l’ultimo numero o aspettare che mi arrivi. Già mi ero sorpreso che non mi avessero detto nulla su quando sarebbe partito o comunque qualche mail di conferma un po’ più interessante invece delle due righe con cui mi confermavano l’abbonamento.
Oggi, mentre ero sul sito ho cliccato sul link agli abbonamenti (in basso) e mi è venuto fuori un bell’errore di database.
ADODB.Field error ’800a0bcd’
Either BOF or EOF is True, or the current record has been deleted. Requested operation requires a current record.
/abbonamenti/include/inc_moduli.asp, line 59
Che figuraccia ci fate ?
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L’anno scorso era venuta fuori la notiza sui presunti escamotage che Google sfruttava per pagare meno tasse in Italia (link).
Vedo che una questione simile è segnalata nel Regno Unito sul sito del Times. Dall’articolo viene fuori che Google evaderebbe ogni anno 100 milioni di sterline (mi sembra che sia nell’0rdine dei 120 milioni di euro), facendo passare le revenue sulla filiale irlandese dove le tasse sono molto più basse.
In realtà l’articolo si chiude dicendo che la pratica è legale ma si chiede se sia moralmente correto che un’azienda che fattura 1,25 miliardi di sterline nel Regno Unito, ne paghi solo 600mila di tasse.
Murphy said yesterday: “Is it morally right that a company can hoover up £1.25 billion of revenues from the UK in a single year and pay back just £600,000 of tax?”
Come è andata a finire con la Guardia di Finanza in Italia ? Non ne ho sentito più parlare.
E’ comunque chiaro che i sistemi fiscali dei singoli Paesi non sono adatti al business online, che vorrebbe un sistema unico senza dover stare dietro alle diverse legislazioni fiscali.
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Non si può non commentare l’unione dei due leader nei rispettivi mercati.
Sun non è mai riuscita a passare da azienda di prodotti ad azienda di servizi, nonostante abbia inventato Java, sono stati di più i concorrenti a farne motore del loro sviluppo. I suoi server sono considerati ancora il meglio per gli ambienti di alto livello.
Oracle negli ultimi anni ha fatto acquisizioni ad un ritmo tale da far invidia quasi a Google.
Adesso vedremo come si integreranno, mai indolore queste operazioni. Anche perché a parte l’hardware, le soluzioni software sono abbastanza sovrapposte.
Comunque mi sembrava inevitabile per SUN unirsi a qualche big e meglio di Oracle non c’è quasi nessuno.
Non ho letto molto, ma mi risulta che Oracle abbia pagato di più di quello che sembrava fosse la cifra prevista nel caso di acquisto da parte di IBM
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Innanzitutto, bisogna ricordare Ballard che ieri ci ha lasciati, uno dei miei scrittori preferiti.
Consiglio la lettura a tutti, di tutto quello che ha scritto, tempo speso bene.
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E’ risaputo che chi utiliza l’iPhone è un grande consumatore di banda. Avendo una connessione dati flato semi flat questo non sorprende. Chiaramente è lo strumento che ne incentiva l’utilizzo ma il presupposto è proprio la connessione dati, altrimenti tutto ciò non accadrebbe.
ComScore ha rilasciato alcuni dati di confronto – per il Regno Unito – fra iPhone, gli utilizzatori di smartphone e tutti gli utenti di telefonia mobile.
Il 75% degli utilizzatori di iPhone sono maschi fra i 18 e i 44 anni.
Uno degli elementi che caratterizza, a mio parere, il mobile rispetto alla navigazione tradizionale da PC è il minor utilizzo del search. Fare ricerche con un device non è un’esperienza che gli utenti amano. Si vuole l’immediatezza sul telefonino.
In questo senso, diventa molto più importante portare all’utente la propria applicazione che gli permette di accedere a ciò che gli interessa con un clic. Alla fine molte applicazioni per iPhone non sono altro che dei bookmark. Per le news – che risulta l’attività più importante per gli utenti iPhone – si può andare via browser direttamente al mio giornale/blog preferito.
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30mila utenti mobili a fine 2008, si tratta solo di quelli consumer, se ho capito bene. I numeri degli utenti business non li hanno dichiarati.
Pochi direi. D’altra parte non ho visto neanche un gran commitment. Anche le azioni sugli abbonati alla rete fissa sono state poche e poco incisive…
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