Archive for April, 2008

MySpace: da social networking a…

La monetizzazione dell’audience su MySpace non è certo andata come previsto (sebbene Google paghi un bel minimo garantito di pubblicità), far fruttare i portali si Social Networking è sempre molto delicato. MySpace ha senza dubbio seguito la strada dell’aggregatore di contenuti.

Dopo l’offerta di programmi televisivi (attraverso Hulu vedere questo post e quest’altro), è stato lanciato il servizio MySpace Music. Saranno venduti mp3 – quindi senza protezione – delle band presenti sul sito, con accordo con tutte e quattro le Major.

Tutto questo non mi sembra che aggiunga un gran valore per gli utenti di MySpace… mmm … è da tempo che ha perso l’appeal di una volta ed i concorrenti si sono mossi molto meglio.
Sembrano intenzionati più a sperimentare con i contenuti video, con la speranza di acquisire audience e pubblicità video che a fornire nuove feature interessanti ed innovative.

MySpace TV Primetime

MySpace Music

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Contenuti video e diritti, Joost subisce

La difficoltà di acquistare contenuti per farli vedere in tutto il mondo è un problema quasi insormontabile oggi, i diritti sono sempre stati geograficamente spezzettati, come le audience sono sempre state nazionali (o quasi).

Sembra che Joost ammetta la difficoltà di poter essere un broadcaster sovranazionale e voglia rivedere un attimo le strategie… era la lepre, ma si è scontrata con una realtà ancora rigida e con un mercato che le corre dietro molto in fretta. Quando Joost è partita, i contenuti video online erano ancora una parte molto limitata di internet… oggi li hanno tutti e Joost non ha saputo sfruttare l’hype che aveva generato.

articolo su techcrunch

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ADV: come imitare Google se non sono Google ?

A breve tre ISP del Regno Unito inizieranno ad utilizzare una piattaforma di advertising che analizza la navigazione degli utenti. Analizzare il comportamento dei navigatori è semplice se sei il motore di ricerca preferito, ma se sei il fornitore di accesso hai ancora più informazioni su quello che fanno i tuoi utenti.

La piattaforma in questione è Phorm e gli ISP sono BT, Virgin Media e TalkTalk. Nel Regno Unito c’è una discreta maretta sulle implicazioni per la privacy. La sperimentazione della tecnologia avviata da BT è stata dichiarata da alcuni come illegale…
Certo, la modalità è molto più intrusiva rispetto a quello che può fare un sito web, ma non mi sembra che cambi poi tanto.

La giustificazione data è che finalmente la gente riceverà pubblicità consistente con i propri interessi…. mah.

link all’articolo della BBC

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