I costi del delivery video online
Fino a poco tempo fa, il delivery video era un problema su Internet. Bastavano pochi utenti contemporanei per mandare giù siti anche di grandi dimensioni a causa delle risorse necessarie per fare streaming. Oggi la situazione è cambiata e si da per scontato che ci possano essere anche migliaia di utenti che contemporaneamente guardano un video.
Non per nulla le aziende che offrono servizi di content delivery – in primis Akamai – hanno moltiplicato clienti e fatturato.
La distribuzione attraverso soluzioni P2P è sempre alla ribalta ma io lo sempre considerata una modalità ottimale per il download e non per lo streaming. Joost, che dovrebbe sfruttare il P2P per la distribuzione, non mi sembra che ne faccia un gran uso. Chiaro che il loro problema è quello di avere tanti utenti e tanti contenuti differenti; nel caso di un grande singolo evento può essere comunque utile sfruttare una modalità P2P.
Questa tabella di Equinix Corp. mette in risalto l’elevato costo dei Content Delivery Network (Akamai, Limelight…) e l’esponenziale risparmio che si può ottenere col P2P man mano che incrementano gli utenti. Con 1000 utenti il P2P ha un costo di 0,0018 dollari, mentre un CDN arriva a 0,24 dollari.
Il dato si basa sul download di un video da 1,5GB da un numero crescente di utenti (10, 100, 1000) costo è stato fatto considerando. Se ho capito bene il modello Transit non si appoggia a soluzioni particolari e l’Ibrido utilizza un misto fra i tre precedenti.
Mi piacerebbe sapere come Google fa i suoi conti con la sua infrastruttura per i contenuti di YouTube.
Rimane una certezza, che Internet è veramente inefficiente per distribuire contenuti video.
Un White Paper sull’argomento (via tv over net)
Technorati Tags: content delivery, Akamai, P2P
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